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Un libro è quello che resta di un corpo a corpo con
una montagna. Insieme ai calli sulle mani e polvere e sassi spaccati. Niente
con cui poter ricostruire qualcosa altro nei dintorni, qualcosa che partecipi
della stessa roccia. Per questo ho detto a Monica fai il tuo film, scegli
il tuo marmo da sventrare. Tanto le storie vanno e vengono, il centro è
la mano e lo scalpello. Oggi è Benzina, domani chissà su cosa
metterai le mani. E per quanto potrà sembrare diverso, sarà
sempre la stessa ossessione. Come la maschera di pelle sul volto di Hannibal:
un teatrino che nasconde il mostro. Così è uscito il suo film. Ho visto le mie bambine di carta acquistare una voce, gambe, seni, le ho viste venirmi incontro sul set e salutarmi, le ho viste infine sedute su una poltrona di velluto accanto a me a guardarsi sullo schermo. Due, tre quattro, cinque, cloni su cloni, e io che avevo nello stomaco un casino di grappa buttata giù al bar del torinofilmfestival insieme a Monica per farci coraggio. Ed erano loro, incredibile, dopo un numero infinito di salti mortali erano ricadute a terra e somigliavano in modo beffardo alla mia Lenni e alla mia Stella. Per questo mi pare che nel mondo le cose più belle nascano dai tradimenti. Dalle derive, dagli inciampi, da ciò che scarta improvvisamente di lato. E poi tutte le creazioni, a qualsiasi livello, sono irrelate in complesse genealogie: ma chi se ne frega! Chi se ne frega del libro di Barry Gifford mentre Nicolas Cage si inginocchia con la sua giacca di pelle di serpente e canta Love me tender. Conta solo ciò che è. Come conta la persona che amiamo, non suo padre o sua madre o tutto ciò che ha fatto di lei quello che è. Così ho lavorato con Monica come fossi la complice di una colossale rapina. Le camminavo accanto e le spifferavo qualche segreto, una combinazione, un trucco per arrivare più in fretta a qualcosa. E lei intanto mi insegnava cosa vuol dire PPP, INT, EST, FC. Io sapevo da dove venivamo, lei dove saremmo andate. Lei sacrificava spietatamente quello che non serviva, io mi fermavo a seppellire i cadaverini con una strana esaltazione sado-maso. Benzina, il film, è stato per me un meraviglioso gioco crudele che mi ha rivelato, ancora una volta, la dolorosa verità delle parole di un poeta che amo molto, R.M. Rilke, che mi perseguitano in ogni gesto che faccio. Parole che parlano d'amore, e quindi di scrittura: "Perché se esiste è questa la colpa:
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