AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA

 

Eventi Musica

UNDERDOG

special guest Giovanni Gulino

 

Teatro Studio 23 maggio 2013 h.21

 

di Agnese CARGINI

scheda

Certo, l'Auditorium Parco della Musica di Roma è, dalla sua costruzione, uno dei luoghi più prestigiosi in cui esibirsi in Italia, forse il più ambito nella Capitale. Eppure la rassegna presentata da Generazione XL di Repubblica ha coinvolto formazioni musicali giovani, coscienti e a loro agio durante le esibizioni ed esulando dai generi - più o meno graditi, ma pur sempre soggettivi - qualità, originalità e tecnica hanno trovato modo di esprimersi al meglio. Anche l'accostamento Med In Itali e Underdog ha espresso un feeling di continuità da riproporre, nonostante la diversità stilistica e di composizione delle due formazioni.
Curiosi (da non intendersi “bizzarri”) i Med In Itali, quartetto semi-acustico torinese (voce, chitarra, sax, basso e batteria) con esperienza come buskers a Dublino. Diventa presto rivelatrice una dichiarazione del chitarrista-cantante alla fine del primo pezzo che avverte lo spettatore dei frequenti cambi di accordatura che accompagneranno tutta la performance, a spiegazione di una partenza con lo strumento non propriamente accordato. Ancora. Un sax che rinuncia alla scena come primadonna monologatrice a favore di un ruolo solo apparentemente secondario, che emerge puntualmente con linee melodiche dilatate riuscendo ad imprimere con una presenza discreta ma determinate una perfetta dinamica musicale e perfettamente inserita nell' insieme dell'arrangiamento. C'è da dire che la solida base tecnica di ogni componente permette loro di spaziare facilmente tra citazioni di storia della musica, naturalizzando e semplificando ogni studiata tecnicistica ricerca.
Ma in che modo potrebbe essere proposto un tetro e nero Little Tony da “Cuorematto”? Chiedetelo agli Underdog, esperimento artistico con formazione eclettica (due voci opponibili, chitarra, basso, sax, tastiera, tromba, batteria) di rara intensità scenica. Una base accademica jazz si riscontra in ogni elemento, la cui armonia riesce a regalare momenti di pathos scenico, diretti dalle voci, in evidente contrapposizione. Lui, bassista protagonista, offre momenti in stile Les Claypool (Primus). Lei, voce e corpo etereo parlante, ci porta verso note sconosciute spaziando in evoluzioni vocali spesso imprevedibili e inaspettate. Gli Underdog stupiscono per la facilità e leggerezza con cui costruiscono, demolendole, le melodie, piene di controsensi. Sembra quasi che la loro presenza scenica, tesa di note scure e avvolgenti, sia fondamentale per la comunicazione con il pubblico: il palco si anima di scene teatrali, dai movimenti dei corpi, degli strumenti e dei colori. Emozionano. E la loro eccellenza tecnica innesca un virtuosismo originale che si esprime in una forma artistica ampia, completa. La loro strada vincente è sicuramente l’espressione meticcia tra scena teatrale e musica.
“Revolution is subject to delay, sorry“ con la presenza di una voce intensa come quella di Giovanni Gulino ("Marta sui tubi"), contiene tutte le parole chiave degli Underdog: virtuosismo, eclettismo, teatralità. La rivoluzione per loro è solo in ritardo, la aspettiamo. 28/30
Underdog sono Barbara"Basia" Wis'niewska voce I Diego Pandiscia voce, basso I Alberto Fiori pianoforte I Francesco Ceprano Cipriani chitarra, giocattoli I Alberto Vidmar trombone I Michele Di Maio violino I Tommaso Moretti batteria I special guest Giovanni Gulino Marta sui tubi

SITO UFFICIALE

 

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