libertà come bene supremo
Teatro CORTE | Coriano (Rimini)

3-6 dicembre 2009

 

di MAYA

 

 

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Tornata da pochi giorni da Coriano (vicino Rimini)

dove ho partecipato a "Libertà come bene supremo", tre giorni

di workshops, proiezioni, lectio magistralis, dibattiti.

Un iniziativa unica nel suo genere, che invece sarebbe bello se fosse più diffusa: accessibile a chi interessato perché gratuita (anche l'albergo e i pasti erano agevolati) e aperta anche a "non studenti", propone una modalità, quella del workshop residenziale che permette di addentrarsi veramente e con grande profondità in quello che si sta facendo.

Coraggiosa sia per le tematiche affrontate sia per la decisione del posto (Coriano è un piccolo paesino della collina riminese che ringrazio per la calda ospitalità).

 

Il workshop era tenuto da Eyal Sivan di cui sono stati anche fatti vedere tutti i lavori: prima non lo conoscevo bene ma ora consiglio a tutti di guardare i suoi lavori perché riesce a parlare di attualità in una maniera davvero poetica e non giudicante cosa che a quanto mi pare sia abbastanza difficile in questi tempi.

Come ad esempio il documentario Jaffa dove si parla dello stereotipo sionista attraverso il famoso marchio di arance o con Aus Liebe zum Volk dove Eyal riedita i filmati di archivio del processo del tenente colonnello Otto Adolph Eichmann in modo chirurgico ovvero senza attribuire colpe, facendo capire attraverso interventi di postproduzione il potere che si nasconde in coloro che si occupano di produrre e rielaborare materiale video.

 

Tra gli altri ospiti Leghissa, Matteo Cavalleri (ospite inatteso ma che ha tenuto un interessantissima conferenza parlando dei luoghi della memoria, degli spazi residuali e di quelli metropolitani, ed ha mostrato un documentario su un gruppo di donne brasiliane che si occupa di far attuare una legge che il governo non rispetta sulle case abbandonate. In pochi anni sono riuscite a dare una casa a centinaia di senza tetto brasiliani. Il documentario si chiama Dia de festa, del collettivo COLOCO.

Marco Aime ha parlato dell'automatismo tra cultura e luogo di nascita, della cultura e dell'identità.

E ancora Luca Mosso, Rosaria Lo Russo, Paolo Vachino, Michele Marziani e la presentazione del libro "L'ammaestratore di Instanbul", libro sulla biografia diOsman Hamdi disegnato da Gianluca Costantini e scritto da Elettra Stamboulis con la lettura dei ragazzi della non-scuola del teatro delle Albe di Ravenna.

 

Poi segnalo il documetario La voce Stratos di Luciano D'Onofrio e Monica Affatato, ritratto del prodigio Demetrio Stratos.

Una biografia davvero accurata che si concentra sulla ricerca della voce da lui fatta fino alla sua precoce scomparsa.

 

Ringrazio davvero di cuore Isabella Bordoni che ha fatto in modo che questo progetto potesse essere reale.

Nella speranza che ce ne possano essere altre di queste occasioni, sia a Coriano che in altre parti d'Italia.

 

libertà come bene supremo
Teatro CORTE | Coriano (Rimini)

3-6 dicembre 2009