festival dei matti 2011
 

la luce di dentro.

viva franco basaglia

regia di Giuliano Scabia

in collaborazione con Claudio Misculin

e l'Accademia della Follia

 

Sabato 19 novembre
Ore 21 – Teatro Goldoni (Venezia)

 

di Anna TRIVELLATO

 

28/30

 

Collegamenti:

- Festival dei Matti

- Programma

La Legge 180 di riforma psichiatrica porta con fierezza, per i  moltissimi presi in causa, il nome di Franco Basaglia. Sicuramente un grande personaggio nella storia medica del nostro paese. Un individuo che è stato ricordato, con affetto e con un “velo frenetico di impiastra recitazione”, al Festival dei Matti di Venezia.  Una troupe impensabile, che ha sostenuto più di un’ora e mezza di attimi, ricordi, fantasie, sintomi e sogni, di persone psicologicamente particolari. Nella mischia del palco, senza scenografia (se non una povera tenda strapazzata e un paio di sedie), erano fugaci, quelle uniche presenze meno originali, che probabilmente si erano camuffate da pazienti psichiatrici, per controllare e intervenire in caso di necessità. Ancora, però, non riesco a rendere l’idea esatta di questo spettacolo. Un intruglio, a volte incomprensibile, per narrare la storia di colui che, in un momento storico chiuso e stitico di attenzioni verso i malati di mente, ha avuto il coraggio di far chiudere i manico mi e di far nascere un pensiero esistenziale che rendesse molto meno l’idea di pazienti psichiatrici come calamità naturali da internare.  Egli stesso disse: Dal momento in cui oltrepassa il muro dell'internamento, il malato entra in una nuova dimensione di vuoto emozionale ([...]); viene immesso, cioè, in uno spazio che, originariamente nato per renderlo inoffensivo ed insieme curarlo, appare in pratica come un luogo paradossalmente costruito per il completo annientamento della sua individualità, come luogo della sua totale oggettivazione.”  Un Festival che quindi si pone, come primo obbiettivo, quello di spingere le persone a rendersi conto della realtà di altre, a richiamare all’attenzione  le storie di quei matti personaggi che vivono nel loro mondo, a volte bello, a volte orribile. Così, in questa scenetta tanto elaborata, quanto confusionaria, i matti hanno recitato la loro vita. Forse considerarla recita è sbagliato. L’unico che recitava era, Claudio Misculin, che si sdoppiava, saltellante cantante, in diversi ruoli, tra cui quello dello stesso Basaglia. Misculin fondò l’Accademia della Follia all’interno dell’ex ospedale psichiatrico di Trieste, proprio nel momento in cui Franco Basaglia ne abbatteva le mura. I protagonisti di questa storia, semplicemente rievocavano i propri ricordi in prosa. Sinceramente…è stato tutto una grande emozione.  La condizione umana non si limita ai circoli che ci limitiamo a frequentare: benestanti frutti nati da una situazione sociale positiva; c’è qualcos’altro, la fuori.  Aver avuto la possibilità di vedere questa scenetta è stato molto utile. Ne parlo con molta intimità (anche se so che va contro le regole). I miei sentimenti sono stati, forse uguali agli altri spettatori, di ammirazione e sorpresa. Questo Festival, di cui sono stati ospiti importanti persone come: Umberto Galimberti, Alice Banfi, Massimo Cirri, Elio e molti altri, viene considerato anche una denuncia. La grande qualità del teatro è proprio questa: sul palco si ricorda, si recita, si canta, si fa fiasco o si è ammirati, esuberanza e azione sono acclamati così come gioia e tristezza. Sul palco si denuncia e si annuncia, si gioca e si è se stessi.  Franco Basaglia, il suo pensiero ed il suo impegno, sono stati un passo fondamentale, non solo in medicina, ma anche nella società.  Misculin, con grandiosa abilità e passione, crea un progetto che va al di là di un terreno puramente artistico:  realtà è pazzia e l’arte diviene una sorta di magia. La chiusura dei manicomi e l’assistenza psichiatrica sono stati un grande passo verso l’avvicinamento ad una umanità, in questa giungla di folli.

festival dei matti 2011

la luce di dentro - viva franco basaglia
Venezia Teatro Goldoni, 19 novembre 2011
regia di Giuliano Scabia