Percorsi africani
Catartico, terapeutico e, soprattutto, didascalico: il grande schermo.
UNIDEA – MIKADO - Circuito Cinema Genova propone agli allievi delle
scuole medie inferiori e superiori il progetto Percorsi Africani:
Hotel Rwanda di Terry
George si fa portavoce del "genocidio dimenticato", immortalando la vera
storia di Paul Rusesabagina (Don Cheadle) che salvò la vita a 1200 persone;
Hubert Sauper tratta delle "responsabilità dell'Occidente" con
L'Incubo di Darwin,
dall'introduzione del pesce persico del Nilo nel Lago Vittoria - ed i
relativi danni all'ecosistema - arriva ad affrontare questioni delicate come
il traffico internazionale d'armi; Michel Ocelot e Bénédicte Galup
animano "L'Africa delle fiabe e dei bambini" con
Kirkù e gli animali selvaggi,
potenziando e semplificando al tempo stesso il patrimonio della tradizione
orale africana, mediante calde pennellate di colore e la suggestiva colonna
sonora firmata Youssu N’Dour (l'artista senegalese si è avvalso
esclusivamente degli strumenti tradizionali - balafon, xalam - lasciando
incontaminata e suggestiva ogni nota); meningite e violenze carnali in
Burkina Faso per
DELWENDE
di S. Pierre Yameogo, sondaggio - denuncia della
condizione femminile attraverso l'eroismo di una ragazza.
Non è mai troppo tardi per diffondere un uso consapevole del cinema, non è
mai troppo tardi per far sì che la scuola sia davvero Scuola, magistra
vitae, non è mai troppo tardi perché "I bless the rains down in Africa,
gonna take some time to do the things we never had" rimandi a qualcosa di
più, qualcosa acquisito, introiettato, esperito, oltre i Toto.
Per tutti.
Perché non sia "troppo tardi".
DELWENDE
Di S. Pierre Yameogo
In un villaggio del Sahel, in Burkina Faso, un'epidemia di meningite miete
numerose vittime. Una giovane donna viene violentata, ma non vuole rivelare
chi sia il colpevole. Sua madre viene accusata di essere una "mangiatrice di
anime", di essere la causa dell'epidemia.
è così costretta all'esilio:
bandita dal villaggio, i cui abitanti secondo la legge locale, le devono
rifiutare sia il cibo e che l'acqua dei pozzi. Comincia per lei un lungo
percorso attraverso le assolate terre saheliane; la figlia, convinta della
sua innocenza, la cerca tenacemente, anch'essa allontanata da tutti perché
parente di una "strega". Quando la figlia ritrova la madre, verità e
giustizia verranno finalmente alla luce.
Consigliato per gli alunni dell’ultimo anno di scuola media inferiore e
delle scuole medie superiori.
La difficilissima condizione della donna nell’Africa rurale, narrata
seguendo l’affascinante cadenza e il ritmo ipnotico dei racconti
tradizionali africani, sospesa fra fiaba e documentario. Superstizione,
ignoranza, attaccamento ottuso a tradizioni che forse non hanno più senso,
ma anche semplice cattiveria, sono gli strumenti che gli uomini usano per
rendere schiave le donne dei villaggi; ma non è diverso in città, dove il
pregiudizio e l’indifferenza regnano sovrani. Soltanto il coraggio di una
giovane ragazza che assume in sé la forza perduta della madre può mostrare
agli uomini e agli anziani, detentori illegittimi del potere assoluto, la
verità e la profonda ingiustizia consumata ogni giorno contro le donne.
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