Vent’anni fa apriva i battenti ad Amsterdam
una maratona di film dell’orrore che si svolgeva nell’arco di appena un fine
settimana e si chiamava, non a caso, WEEKEND OF TERROR. Poi, col tempo, la Manifestazione è gradualmente cresciuta, ed ormai da quasi dieci anni si è
trasformata in un vero e proprio Festival Internazionale della durata di una
settimana intera, non più esclusivamente all’insegna del genere horror,
bensì finalmente aperto al cinema fantastico nella
sua globalità.
Fantasy, anime, thriller, cult, horror, science-fiction era
l’allettante motto di questa ventesima edizione dell’AMSTERDAM FANTASTIC
FILM FESTIVAL, che ha saputo mantenere le promesse proponendo effettivamente
un programma molto ricco.
Purtroppo ancora parecchio oscurato dal vicino festival di Bruxelles, anch’esso dedicato al medesimo genere, l’AFFF ha il pregio non da poco di
svolgersi in una città particolarmente innamorata della settima arte, oltre
che della cultura in generale, e che ha sempre avuto un occhio di riguardo
proprio per un genere di solito ritenuto, spesso a torto, minore. è sufficiente fare un giro
nelle videoteche della città per rendersi conto di come sia facile reperire,
da queste parti, di tutto un po’, dalle ultimissime novità ai film più o
meno datati ormai quasi introvabili altrove; in quest’ottica, l’edizione
dell’AFFF appena archiviata ha rispecchiato in pieno lo spirito di Amsterdam
- offrendo agli spettatori un assortimento di proiezioni decisamente vario.
Al di là del programma principale, grazie a cui si sono visti lungometraggi
provenienti da quasi tutto il mondo, erano presenti due sezioni
dedicate rispettivamente al Cinema d’Animazione e ai Cortometraggi, una retrospettiva dedicata a Peter Jackson, ed una selezione che
incorporava tutte le pellicole vincitrici dei principali festival europei
del fantastico svoltisi lo scorso anno.
E’ stata proprio quest’ultima a regalare le cose meno interessanti, non solo
in quanto si trattava di lavori che ormai sono già stati distribuiti un po’
dovunque, ma anche perché un anno fa la maggior parte dei riconoscimenti
finì nelle mani sbagliate, come nel caso del mediocre MY LITTLE EYE (che
vinse proprio ad Amsterdam) e del brutto PAURA.COM (primo classificato al
Fantafestival di Roma); per fortuna c’erano anche BEYOND RE-ANIMATOR di
Brian Yuzna, piacevole terzo tassello della serie iniziata da Stuart Gordon,
ed il gore francese HIGH TENSION, mentre perdevo purtroppo il britannico
DEATHWATCH, un horror interessante in virtù dell’originalità
dell’ambientazione (le trincee delle prima guerra mondiale).
Veramente lodevole, invece, l’idea di approfittare dell’anno dell’uscita
nelle sale della parte conclusiva de IL SIGNORE DEGLI ANELLI per omaggiare
Peter Jackson con una retrospettiva completissima (c’era anche JACK BROWN
GENIUS, di cui ha solamente curato sceneggiatura e produzione); al grande
pubblico il geniale autore neozelandese è noto solamente per l’adattamento
dell’opera di Tolkien (i cui tre capitoli hanno attirato al festival
parecchi genitori con bambini al seguito), ma quanti sanno che è anche
responsabile di due tra i film più splatter in assoluto dell’ intera storia
del cinema (BAD TASTE e BRAINDEAD) e del bizzaro MEET THE FEEBLES, che si fa
beffe del MUPPET SHOW a suon di sequenze disgustose, pornografiche e
sanguinarie? Valeva la pena ricordarlo, se non altro per sottolineare una
volta di più (e quale ambito è migliore di un festival a tema?) che horror e
dintorni non sono sempre e soltanto generi di serie B, e che, al contrario,
anche un regista ad essi legato può arrivare a mettere in fila la bellezza
di quasi venti premi Oscar. |