19.Internationalen KurzFilmFestival Hamburg 2003

04 - 09 giugno 2003

Si è da poco concluso il 19° Short Film Festival di Hamburg. Uno dei più importanti festival internazionali che pone al centro della scena le brevi creazioni cinematografiche, solitamente sempre un pò denigrate a mera sottospecie di cinema, dalla scarsa considerabilità. La città di Hamburg invece, anche quest’anno ha provato a smentire tale reputazione. Lo ha fatto, non solo organizzando la diciannovesima edizione del festival, ma in primis passivamente, ricevendo migliaia di produzioni, per la precisione ben 3304, da 79 paesi del mondo. Le categorie in concorso erano: International Competition, No Budget, Three Minute Quickie, Made In Germany, Made In Hamburg, Virtual Light e Mo & Friese - Children’s Film Festival, che si aggiungevano alle sezioni speciali: Dance!, Future Is Not What It Used To Be, Japan Special, Europe In Shorts e Indonesia.
 

Ieri sera, in una cerimonia ilare ed informale, sono stati consegnati i premi dei corti in concorso. Se fra il pubblico non sono mancati commenti di disapprovazione alle (sempre) discutibili scelte delle giurie, anche le assegnazione degli Audience Award (i premi assegnati dal pubblico, pagante!) potrebbero risultare parimenti soggettive.
Morale, questi sottoelencati sono i vincitori, che impacciati felici o assenti, hanno ricevuto non una targa, non una coppa, ma un assegno in euro, il cui valore variava da un max di 2500 ad un minimo di 500.

INTERNATIONAL COMPETITION
Giuria: Basak Emre (Turkey), Claudia Gladziewski (Germany), Maike Mia Höhne (Germany), Rudolf Worschech (Germany), Thom Palmen (Sweden)

Premio Hamburg ShortFilm (EUR 2,500)
The most beautiful Man in the World

(England 2002, 35 mm CS, 5’33 Min.)

by Alicia Duffy

 

La motivazione della giuria: “Il prato. La ragazza e l’uomo. Il film non ha bisogno di più di ciunque minuti per comunicare le relazioni e le possibilità tra i tre personnaggio di un caldo pomeriggio estivo. La regista trova un proprio linguaggio ciunematografico copmpletamente legato alla capacità del pubblico di mettere in relazione il non detto”.
Un corto che non ha davvero bisogno di parole, per raccontare: bastano le immagini, intessute fra silenzi, primi piani e movimenti accennati. Sequenze lente ma trascinanti, a tinte calde, quanto quel pomeriggio estivo di cui racconta, in un paesaggio in stile Van Gogh, dove dominano il clima afoso, il vento lieve, e la casa circondata dal grano. Incredibile è come l’assenza di dialoghi agevoli, amplifichi ed arricchisca le immagini del loro significato. Come la bambina, l’uomo e la donna protagonisti scrivano con i loro gesti le parole, i rimproveri, i pensieri e i tormenti che serbano, svelando con malinconica tenerezza chi sia l’uomo più bello del mondo.

Premio François Ode (EUR 1,250)
Otpusk V Noyabre (Vacations in November)

(Russia 2002, 35 mm, 19’50 Min.)

by Pavel Medvedev
 

La motivazine della giuria:” In breve tempo, il film spiega la difficilissima condizione di vita dei minatori siberiani. Il film è basato sul contrasto visivo tra il buo delle miniere, la bellezza dei paesaggi bianchi e il rito arcaico della macellazione delle renne. Attraverso la difficile vita quotidiana dei protagonisti, il regista trova loro una propria ed umana dignità”.
Il titolo potrebbe essere del tutto fuorviante. Le Vacanze di Novembre è per niente un corto sulle ferie fuori stagione, ma un documentario triste, dal tema del tutto sconosciuto. Un tema umano, prima che sociale: la condizione dei minatori siberiani. Il titolo deriva proprio dalla attività che il protagonista e suoi colleghi svolgono durante il mese novembre, per loro periodo di astinenza dalle cave e dai tunnel sotterranei delle miniere. Il loro hobby è quello del “massacro” delle renne. Il protagonista lo reputa un hobby rilassante, come giocare a carte, bere birra o andare a puttane. Eppure così non è, e ne è consapevole. Le scene dello scuoiamento delle renne è davvero disgustante. In particolare, perché macchiano di rosso sangue i bianchi e candidi paesaggi siberiani, dove -in apparenza- l’uomo vive un sereno rapporto con la natura. Otpusk V Noyabre, con violenza ed irruenza emotiva, dimostra appunto il contrario. L’uomo, per sopravvivere, è costretto a svolgere lavori disumani, andare sottoterra e rischiare la vita, rifugiarsi nel buio delle miniere per garantirsi l’esistenza, mentre –fuori- la natura si mostra più bella e benigna di quanto sia.


Audience Award (EUR 1,250)
Ich und das Universum

(Germany 2002, 35 mm CS, 13'20 Min.)

by Hajo Schomerus
 

Un’hostess, un operaio dei una cava di terra, il proprietario di un negozio di poltrone. Tre protagonisti di Ich und das Universum, produzione tedesca sul rapporto fra sé, se stessi e l’universo. Ossia tra ciò che si deve essere e ciò che piace essere: Il tutto al centro di un intricato universo, inevitabilmente fatto di etichette e di anime che amano esprimersi oltre le apparenze e che guardano il mondo e se stessi da prospettive del tutto singolari ingenue.
 

Menzioni Speciali

Les Baisers des autres

(France 2002, 35 mm, 13'37 Min.)

by Carine Tardieu



NO BUDGET
Giuria: Alexandra Gramatke (Germany), Borjan Zafirovski (Macedonia), Lulu Ratna (Indonesia)
 

La categoria del “basso costo”, dove a vincere su tutti è stata la creatività!

Premio della Giuria
(EUR 1250)
Live to Tell

(Canada 2002, Beta SP, 5'30)

by Benny Nemerofsky Ramsay
 

Sedici box, sedici riquadri, sedici stanze, sedici telecamere, sedici persone (o forse quattro?) cantano Live to telL di Madonna. Gli ambienti sembrano quasi identici e nei fatti lo sono, dato che il video è stato registrato in un palazzo pieno di uffici e le registrazioni sono quelle delle telecamere di sorveglianza. Essendo un corto a “zero costi”, l’uso di qualche minima tecnologia compare giusto sottoforma di variazioni cromatiche durante i cambi di voce dei cantanti. Bizzarro ed originale, vincitore in una categoria dove era “permesso” davvero di tutto!

Menzioni Speciali
Ketok (id. Knock) by Maria Clementine Wulia (Indonesia 2002, Mini DV, 6 Min.)
Kreas (Meat) by Cristo Petrou (Greece 2002, 35mm, 5 Min.)
Look at me standing there by Ezra Eeman (Belgium 2001, Betacam SP, 7'30 Min.)

Audience Award (EUR 1,250)
The Stairway at St. Paul´s

(England / The Netherlands 2001, Beta SP, 8'00 Min.)

by Jeroen Offermann
 

Sfidando la convinzione che alcune canzoni cantate al contrario trasmettessero messaggi satanici, Jeroen Offermann si è divertito a cantare Stairway to heaven dei Led Zeppelins all’inverso, per poi proiettare il video nel senso opposto a quello di registrazione, accompagnandolo alla voce dei cantanti originali. Risultato di questo esperimento, più facile a dirsi che a farsi, è un divertente video musicale che sembra sfidare la forza di gravità e l’armonia umana dei movimenti, che il pubblico ha voluto premiare per l’originalità con cui sono state usate le basilari tecniche di montaggio.

 


MADE IN GERMANY


Audience Award (EUR 750,-)
Frizör

(Germany 2002, 35 mm, 15'10 Min.)

by Aihan Salar


La divertente, quanto drammaticamente vera, storia di un giovane turco degli anni ’60, che decide di emigrare in Germania, per poter lavorare ed avere i soldi, per esercitare l’attività sempre desiderata: essere un barbiere ed avere un negozio proprio. Dato che i sistemi burocratici non lo agevolano, tenta di provare un via più facile: trovare una donna tedesca “con il diploma”, tramite la quale poter ottenere i documenti necessari e la licenza per lavorare. Il ritratto allegro di una realtà –quella dell’immigrato- non sempre così spensierata, realizzato con un sapiente uso del linguaggio cinematografico (in particolare la fotografia) e dell’ironia. Non a caso però, Aihan Salar, cittadino tedesco, residente a Brema dal 1973, in realtà è nato a Izmir, Turchia.

 


MADE IN HAMBURG
Giuria: Claudia Gonzáles (Hamburg), Carsten Spicher (Oberhausen), Ulrich Köhler (Berlin)

Premio della Giuria (EUR 1,250)
1 vor 2 zurück

(Germany 2003, 35 mm, 10'10 Min.)

by Philip Haferbusch
 

“Ogni passo, ogni numero può essere tenuto sotto controllo” è la convinzione-ossessione del protagonista, che a partire da uno shock infantile, non ha mai smesso di contare e contare. Passi. Cose. Oggetti del quotidiano. Un’ossessione che sfocia in patologia, in nevrosi, in suicidio. Una perdita affettiva, l’abbandono da parte della famiglia e la solita routine -in solitudine- a casa della nonna, distruggono la fantasia di una ragazzo che spende la sua vita a mettere un numero dietro l’altro, ad annotarne uno per uno, nel suo “quaderno dei passi”. L’insensibilità alla vita, la freddezza con cui la si riduce ad un mero calcolo di cifre, sono esasperate dalla ripetizione di rapide immagini degli oggetti presenti nella storia, illuminati e posizionati su uno sterile sfondo bianco. L’insensibilità e freddezza che hanno reso di 1 vor 2 zurück l’unico corto in grado di mettere d’accordo giuria e pubblico (tedeschi!).

Audience Award (EUR 1,250)
1 vor 2 zurück

(Germany 2002, 35 mm, 10'10 Min.)
by Philip Haferbusch
 

Menzioni Speciali
Sommerhitze

(Germany 2003, 35 mm, 16'21 Min.)

by Katja Fredriksen
 


VIRTUAL LIGHT


Audience Award (EUR 1,500)
Tim Tom

(France 2002, Beta SP, 4'17 Min.)

by Christel Pougeoise and Romain Segaud

 
In una sezione dove l’esibizione delle capacità tecnologiche del digitale era la costante primaria di ogni produzione, Tim Tom ha battuto tutti per la semplicità della storia, dei personaggi e dei buoni sentimenti. La storia è quella di due cartoni animati, due simpatico pupazzi – uno smilzo, l’altro grasso- con un block notes al posto della faccia. Il loro destino è quello di vivere di divisi e, nonostante i loro tentativi di avvicinamento, un mano cattiva, di un probabile disegnatore, fa di tutto per tenerli lontani l’uno dall’altro. Tim e Tom hanno colpito il cuore del pubblico con le loro espressioni disegnate sulle pagine della loro faccia: per cambiare umore, a loro, bastava girare pagina. Si sono arrampicati fra i frame della pellicola, hanno corso sulle ampiezze del suono, sono usciti dai loro ruoli di cartoni animati, nel tentativo di poter essere due normali amici, che si incontrano, si salutano e si stringono la mano! E hanno vinto.
 


THREE MINUTE QUICKIE


Audience Award (EUR 500)
The Snoozatron

(England 2003, Beta SP, 2'18 Min.)

by Lloyd Price and Christopher Sadler
 


MO & FRIESE – CHILDREN'S FILM FESTIVAL HAMBURG


Premio della Giuria (EUR 1,250)
Pepe´s Watch

(England 2003, Beta SP, 2'18 Min.)
by Loyd Price and Christopher Sadler
 

Menzioni Speciali
Anruf nach Afrika by Lukasz Roszak (Germany 2002, 35 mm, 20'00 Min.)
Houdini´s Hound by Sara Johnsen (Norway 2003, 35 mm, 14'00 Min.)
 

a cura di Angelica GABRIELLI

Amburgo, 12/06/2003