trieste film festival

23.ma edizione

 

Trieste 19 / 25 gennaio 2012

 

zone di cinema

di Roberta ISERNIA

Il Trieste Film Festival è sicuramente noto – amaramente più all'estero che in patria – per la Sezione Lungometraggi in concorso, che di fatto occupa la gran parte dello spazio sulle pagine della carta stampata dedicate all'intero evento.

Ma a un'attenta analisi sui dati del riscontro del pubblico non potrà sfuggire che, al dispetto della fama, la Sezione più gettonata e acclamata è invece quella denominata “Zone di Cinema”. Come facilmente intuibile dall'appellativo, trattasi di categoria incentrata sui lavori dedicati alla città di Trieste e alle zone limitrofe. Ecco in altre parole spiegato il motivo di tanto successo: gli abitanti del capoluogo giuliano, campanellisticamente legati nel profondo alla propria terra, si sono riversati in maniera massiccia alle proiezioni dedicate alla propria città.

Va sgombrato subito il campo sul fatto che la maggior parte dei lavori in concorso era costituita da opere che, pur nella loro acerba bellezza, presentavano degli evidenti limiti artistici. Ma si sa, quando si parla della terra natìa ogni difetto tende a scomparire nell'oblio dell'incondizionato affetto per la propria città d'origine.

E così sullo schermo si sono avvicendati lungo e cortometraggi che hanno corteggiato il luogo che da 23 anni ospita e ama il Festival. Il pubblico ha quindi assistito con evidente partecipazione ed empatia al racconto di una donna triestina emigrata in terra aborigena ma che sogna ancora casa dopo quarant'anni, ai filmati d'epoca dell'avvento di Franco Basaglia quale direttore rivoluzionario del manicomio di Trieste, alle riprese nostalgiche di un paesino sloveno poco lontano dal centro cittadino, ai segreti conservati nelle gallerie scavate sotto la città meglio note come Kleine Berlin, a un reportage su un gruppi di giovani affetti dalla sindrome di down che abitano nel centro storico, alla triste parentesi dell'”onomasticidio” di Stato con il quale molti cognomi stranieri vennero italianizzati durante il Fascismo.

Ma l'evento clou della Sezione, una vera chicca storica, è coinciso con la proiezione in anteprima assoluta del filmato originale inedito della visita dell'Imperatore Carlo I d'Asburgo a Trieste nel giugno del 1917.

Il pubblico autoctono è pure disposto ad ammettere che “Zone di Cinema” non è una Sezione che propone opere del calibro di autori come Szabò e Manchevski, pure presenti al Festival in qualità di ospiti d'eccezione, ma è anche vero che alle volte si sceglie il film a seconda di dove ci porta il cuore...

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23.mo trieste film festival

Trieste 19 / 25 gennaio 2012