7.mo korea film fest
Firenze, 20 - 28 Marzo 2009

 

di  Cecilia COTUGNO

VIVA LOVE

di Oh Jeom-gyoon

Corea del Sud 2008, 100’

 

Film apertura

Bong-soon, donna di mezza età, sposata, madre di una ragazza di 20 anni, affitta stanze agli studenti per arrotondare lo stipendio del marito.
E' severa nei modi, rigida, impostata, assume bene il suo ruolo di padrona in una famiglia molto tradizionale (convenzionale) che segue tutte le regole. Ma, come ogni “buona e sana famiglia”, anche quella di B. cela, dietro un perfetto sorriso a trentadue denti, le sue carie che non ci mettono tanto ad uscire allo scoperto, schizzar fuori e intaccare la bella dentatura.
Nel momento in cui la figlia, in procinto delle nozze, terrorizzata da un futuro simile a quello della madre e oppressa dal fidanzato, si dà alla fuga, Bong-soon può finalmente scatenarsi, essere se stessa, sentendosi ormai libera dalla responsabilità di genitrice di dare il buon esempio a tutti i costi.
S' innamora proprio del suo non-futuro genero,che vive in affitto a casa sua ed è molto più giovane di lei, instaurando una dolce, buffa, ma sensuale, relazione clandestina.
Non si cura minimamente delle chiacchiere che girano nel quartiere e che inevitabilmente raggiungono le orecchie del marito: è serena, il suo viso è finalmente rilassato, concentrato nell'appagare il cuore e il corpo attraverso un amore tutt'altro che platonico.
Anche quando scopre di essere incinta, ferma nella decisione di mettere al mondo il frutto della sua libertà, non si nasconde, né si intimorisce di fronte alle comprensibili insicurezze del ragazzo, o alle pressioni del marito che vuole che abortisca, preoccupato soltanto di salvare la faccia.
Dinamiche di famiglia, familiari ai nostri occhi, s'intrecciano perfettamente grazie a un cast di attori di talento (in particolare, la protagonista Kim Hae-sook), e alla maestria del regista, capace di sintetizzare, in poco più di un'ora e mezza di pellicola, una serie di tematiche con una leggerezza affatto scontata e superficiale.
Il risultato è una commedia drammatica, a tratti comica ed esilarante, che contraddice, almeno nel messaggio finale, la sempre più evidente tendenza all'occidentalizzazione del cinema sud-coreano, specchio della società del suo paese.
Il film s'inserisce bene in questa edizione del festival coreano/fiorentino, quasi esclusivamente dedicato alle donne, e riesce con successo ad andare anche oltre.
Non è la donna e la sua emancipazione il centro del pensiero cinematografico di Oh Jeom-gyoon, ma una sottile e mirata ribellione alla convenzionalità.
Senza alcuna forzatura, attraverso qualche situazione delicatamente romantica (quando B. accetta il passaggio in bicicletta del giovane, e sale goffa e impacciata sul portapacchi), si realizza la possibilità di stravolgere positivamente una morale ormai scaduta da troppo tempo.
Indimenticabile la scena finale: un concerto di orgasmi coinvolge tutto il vicinato che, superati il bigottismo e le sue maniere perbenistiche, si lancia nella danza della libido.
 

 

7.mo korea film fest
Firenze, 20 - 28 Marzo 2009