biennale teatro 2011

 

ricci/forte

Grimmless
 

15 ottobre h13, Teatro Fondamenta Nuove

 

di Gabriele FRANCIONI

ricci/forte: scheda

con Anna Gualdo, Valentina Beotti, Andrea Pizzalis, Giuseppe Sartori, Anna Terio movimenti Marco Angelilli assistente regia Elisa Menchicci regia Stefano Ricci produzione ricci/forte con il sostegno di ‘Sviluppo delle attività di teatro e danza in Puglia – Produzione di nuovi spettacoli in prima nazionale’, fra le azioni strutturali del POR FESR 2007/2013 programmate dalla Regione Puglia e affidate al Teatro Pubblico Pugliese durata 80’

27/30

Ricci/Forte portano in scena una scrittura serrata e un teatro parlatissimo e policentrico, fatto di grumi emotivi e gruppi di corpi in movimento o concentrati in momenti di cogitazione autoriflessiva a terra. Brevi still lives interrompono raramente la continuità cinetica dello spettacolo. Non esiste una chiara drammaturgia, ma questa è la poetica del gruppo, che punta tutto sulla miscela neo-pop di crude post-fiabe, doveil lupo è un po’ ovunque, quindi non solo o non tanto in un racconto piano e disteso, “strutturato”. Il Male è nascosto tra le pieghe di un’onnipresenza mediatica tesa come un elastico tra il trash dei reality e la quotidianità della cronaca. è travestito da lavoro che manca. Si rivela in un colpo di pistola. 

Ciò che conta è che questo mondo è un mondo senza più capacità o, meglio, possibilità di credere nelle favole, quindi privato dell’essenza immaginifica pura del bambino che vuole resistere dentro di noi. Mondo deprivato dei  fratelli Grimm, ovvero GRIMMLESS.

Trascinandosi dietro i giochi, le bambole, le barbie e le casette di un’infanzia rovinosamente perduta, alcuni giovani o postgiovani, vestiti e truccati da pre-adolescenti, si muovono nel vuoto postatomico di un’età assoluta, ma bombardata dalle sollecitazioni tragiche della realtà acida, che scontorna figure dall’ingenuità abissale, seppur assolutamente consapevoli del vuoto entro cui si muovono.

Anna Gualdo porta tutta la sua travolgente affabulazione sul frontescena, che le appartiene da sempre e sarebbe pronta per spettacoli-monologo di lunghezza “tendente all’infinito”, tale è la capacità di triturare il logos con affabile crudeltà. Si staglia dal fondo, diventa tridimensionale quando narra minima immoralia, presenta il corpo quando potrebbe accontentarsi di essere macchietta piatta o doppio insipido di realtà veline che le escono di bocca. Seduce coi residui di anima, dopo che il testo l’ha gettata nella discarica patologica di un guazzabuglio verbale che mixa impietosamente indecrittabili SMS e frasari demenziali da codice comunicativo internettiano.

Gli altri le stanno dietro, gommosi, mobili, esibendo analoghe qualità recitative in evoluzione.  GRIMMLESS si distacca da tutto il resto della Biennale Teatro, costruendosi su una logica antitetica alle scene fisse di un paio di riconosciuti maestri e guadagna campo, nel senso che giustifica, con l’esito finale, il ricorso alla definizione di “teatro giovane”, quindi da compiersi, pensato come qualcosa che deve mutare (in altro), col passare degli anni. Per ora, di grande efficacia e notevole capacità di coinvolgimento.

Stupenda la scena en ralenti che muove da sinistra a destra tutti gli attori verso una specie di struttura accogli-bagagli e oggettistica varia, quasi che si trattasse di un tableau vivent larsvontrieriano, ma senza CGI e malafede estetica.

O i momenti trash-patriottici, con corredo di banda sonora demenziale.

Qui  e là, forse, c’è anche Lio che canta.

SITO UFFICIALE

 

biennale teatro 2011

ricci/forte

 

10 ottobre > 16 ottobre 2011