la biennale di venezia 2008
Biennale Musica 52.

Scelsi/Henze/Mosca/Sarto/Perez-Ramirez

Venedì 14 Ottobre, Teatro alle Vergini - Arsenale

 

di Caterina ROSSATO

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- Scelsi/ Henze/ Mosca/ Sarto/ Perez-Ramirez

Il concerto ha inizio con la prima esecuzione assoluta di Hével (Threads) di Andrea Sarto: un ricamo raffinatissimo di glissandi, tremoli e vibrati, fatto di suoni appena percepibili, che si spingono fino alla possibilità di catturare, alla fine del pezzo, il solo suono dell’archetto che sfiora le corde.
Segue il trio d’archi di Marco Antonio Perez-Raminez, Les Synapses émotionelles, introdotto dal canto tremante di un violino solista che viene interrotto dall’improvviso intervento degli altri strumenti: un moto perpetuo dal carattere irrequieto, ansimante, isterico, che riflette un tono nostalgico e malinconico, un’attesa verso qualcosa che non arriverà mai.
Il carattere del Quartetto n.4 di Giacinto Scelsi appare più disteso, mesto, interrotto solo da qualche piccola nota pizzicata. Lentamente il suono cresce d’intensità, il ritmo si fa concitato, quasi nervoso, i vibrati e i tremoli si susseguono senza prendere fiato: inaspettatamente tutto si arresta e sfuma lentissimamente in unico suono delicatissimo.
Il secondo tempo del concerto presenta un’altra prima esecuzione assoluta del Quartetto di Luca Mosca, un’opera composta da sei movimenti dal titolo allusivo: Sonatina, Canzone, Notturno, Burlesque, Introduzione e Scherzo, Introduzione e Finale, che si contrappongono tra loro evocando quell’ alternarsi di tempi tipico della suite barocca. Ciascun movimento sembra presentare una caratterizzazione tematica, ma mai attraverso una scrittura chiara, lineare o discorsiva: è un continuo giustapporsi di dinamiche, intensità sonore e cambiamenti ritmici. è il ricordo di qualcosa di passato che si mischia alle nuove esigenze, ai nuovi ritmi del quotidiano, alle nuove esigenze: meno romantiche, forse contraddittorie, stridenti.
Il concerto si conclude con un brano della metà degli anni settanta di Hans Werner Henze, Quartetto per archi n.4, composto da quattro movimenti presentati ciascuno da uno degli strumenti: il primo, molto agitato, dal violoncello, l’adagio dalla viola, l’allegretto moderato dal secondo violino e, infine, il rondò improvvisato, dal primo violino. La denominazione di ciascun movimento è indicativa del carattere dello stesso, ma la drammaticità raggiunta da ciascuna esecuzione risulterebbe banalizzata da qualsiasi descrizione: il Kreutzer Quartet ha dato prova di abilità tecniche e interpretative di grandissimo spessore, ma non solo, l’affiatamento tra i componenti del gruppo è tale dall’andare ben oltre l’affinità d’intenti e arrivare esprimersi attraverso la totale empatia ed elevazione spirituale.

 

la biennale di venezia 2008
Biennale Musica 52.

Scelsi/Henze/Mosca/Sarto/Perez-Ramirez

Venezia, 14 ottobre