la biennale di venezia 2008
Biennale Musica 52.

GRISEY/NAS/BELLON/BOULEZ/PAUSET

Giovedì 16 Ottobre, Teatro alle Tese

 

  di Giulio Squillacciotti

Collegamenti rapidi:

 

- Grisey/ Nas / Bellon / Boulez / Pauset

Ed Spanjaard fa il suo ingresso sul palco per il primo pezzo del concerto del 16 Ottobre al Teatro alle Tese dell'Arsenale di Venezia, accompagnato da soli 5 componenti del Nieuw Ensemble che dirige. A suonare il Talea ou la machine et les herbes folles di Grisey, del 1986, vi sono infatti due fiati, due archi ed un piano. La struttura sfasata e contrastante della Talea sembra essere caratterizzata da scale continue a sé stanti, come se ognuno dei musicisti seguisse il proprio percorso, fino a riunirsi però in un'architettura chiara data dalla base dei fiati, crescendo di archi e sincopate altisonanti del piano. Più recente, del 2003, è invece la composizione dell'olandese Mayke Nas, La Belle Chocolatiere. Sono cinque minuti di intensi pizzicati all'unisono, di soffi a vuoto dei fiati e di incastri di "controcanto" dati dagli strumenti tutti insieme secondo la tradizionale funzione di utilizzo di ognuno di essi. Appositamente composto per questa Biennale è il lavoro di Stefano Bellon, che esplicitandosi in una tenuta ritmica sempre alta, fatta di canoni ad inseguimento lanciati da arco ad arco e seguiti dai fiati a "rifarne i versi" in tonalità differenti, riesce, attraverso la magistrale esecuzione dell'imponente primo violino Arditti, ed una base di alternanza tra il pizzicato del cembalo ed il tocco del piano, a mantenere uno standard lineare continuo che si lega alla perfezione al titolo En roscas de cristal serpiente breve dai versi del poeta spagnolo Luis de Gongora. Si rientra dall'intervallo tornando agli anni ottanta, più precisamente al 1984, con Derive I per 6 strumenti di Pierre Boulez che in sette minuti condensa l'inseguimento degli archi alla ricerca di un silenzio, poi di un crescendo, di un altro silenzio per giungere ad una costante di sussurrate arcate onnipresenti. I fiati prima, ed il vibrafono poi, integrano la suspance data dall'inseguimento di cui sopra. I diciotto minuti di Vita Nova (serenades) di Pauset, concludono la serata, con il ritorno sul palco di Arditti, il cui violino intrattiene dialoghi molto personali con ognuno degli strumenti presenti sul palco. Rispondono tutti a tono, con frequenti cali, che viene da seguire quasi inclinando la testa verso il loro ipotetico punto di arrivo, che però non viene mai, perché più forti sono le risalite tonali, tanto improvvise ed intense da culminare in silenzi che restano ad ascoltare e godere degli echi precedenti. I sospiri del primo violino si fanno più confusi, a loro volta gli altri strumenti che sembrano darsi a furori spastici di perdizione generale, per ritrovare però poi - all'unisono - la strada della struttura formale apparentemente persa, in un finale più che galante.

 

la biennale di venezia 2008
Biennale Musica 52.

GRISEY/NAS/BELLON/BOULEZ/PAUSET

Venezia, 16 ottobre