teatrino groggia

 

senza radici

di Ashai Lombardo Arop

compagnia Danzemeticce


Teatrino Groggia, 04/05/2012 ore 21.00

 

di Ambra MURA

 

27/30

 

Collegamenti:

- MPGcultura

- Scheda

 

Il Ciclo Costellazioni-Tracciati Anticrisi porta al Teatrino Groggia un altro spettacolo in cui a farla da padrone c'è la musica.

Senza radici. Questo è non solo il titolo ma il punto di partenza e di arrivo di tutto lo spettacolo.

É la condizione negativa e positiva di chi appartiene a due terre, di chi si sente troppo nero per essere bianco e troppo  bianco per essere nero. Per dirla con le sue parole: “Il meticcio è il migrante perpetuo, sempre in bilico fra più mondi. E quando sei in bilico fra due mondi o cadi o stai danzando”. Con questo lo spettacolo la carismatica Ashai Lombardo Arop, insieme alla compagnia Danzemeticce, dà vita a una performance multimediale energica e appassionata. Con questo concerto-recital l'autrice ci rende partecipi di quanto possa essere difficile la ricerca di un'identità contrastata dai pregiudizi della gente.

Si può dire che lo spettacolo abbia due anime che si fondono insieme. Senza radici nasce  nel 2008 come spettacolo di danza e musica. Nel 2010 diventa un video-documentario che vince il premio BIANCO&NERO-Giovani Realtà del Teatro dell’Accademia d’Arte Drammatica “Nico Pepe” di Udine.  Nel 2011 il video si fonde con la coreografia dando vita a una performance lunga ma variopinta e interessante.

La compagnia si avvale della collaborazione di numerosi musicisti unendo pianoforte e sax, violino e batteria, basso, percussioni e pianoforte in una sinfonia che spazia da De Andrè, a suoni che chiamano la Taranta  e la musica africana. Ashai Lombardo Arop si esibisce in danze che uniscono i movimenti del sud Italia e del sud Africa. Assieme a lei due ballerine che le si affiancheranno soprattutto per le coreografie di pizzica. Importante il contributo di Loredana Carranante, voce piena che assieme a quella di Ashai riempie le melodie di tamburi del sud.

Le luci calano e comincia il video. La citazione di Cesare Lombroso: “Dio creò i bianchi e i neri. Il diavolo creò i meticci.” Una voce femminile ci parla della vicenda di una giovane donna che partorisce una bimba tutta nera, sola, in una città italiana, Genova, negli anni '70. La diversità, il colore della pelle. L'Africa che non c'è. L'essere al confine di due mondi. E i drammi della sua terra straziata. Il Sudan, la recente secessione del Sud Sudan. I genocidi e quello taciuto avvenuto nell'area di Abyei, luogo di origine, a causa dei troppi interessi delle grandi potenze e delle multinazionali verso i vasti giacimenti di petrolio lì presenti. La critica alla società e all'ignoranza delle persone. La musica a tratti travolgente e la ballerina che scopriamo un po' per volta,   con l'entrata in scena in cui viene accolta come in un rituale. I giochi dei veli del rosso e del bianco.

La danza che raccontando tutto questo già ci suggerisce la soluzione: è l'unione, l'unione del diverso che genera nuovi mondi e nuovi affascinanti modi di vedere il mondo. É il potere della musica che libera l'anima e che ci fa muovere tutti in sincrono ricordandoci che il meticcio, il bianco, il nero, l'africano, il pugliese e il genovese sono la stessa cosa.

Uno spettacolo dove bisogna costringersi a stare seduti. Un ritmo tanto  seducente da riuscire a coinvolgere alla fine  giovani e vecchi in una pizzica scatenata.

 

con Loredana Carannante, Diana De Rosa, Azzurra Fragale, Marzo Lazzeri, Michele Signore, Tommy Ruggero, Michele Maione, Max Segatori, Francesco Lombardo

SITO UFFICIALE

 

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