TEATRO STABILE DEL VENETO

 

the country

di Martin Crimp

con Laura Morante, Gigio Alberti

regia Roberto Andò
 

12/-15/12/2013

 

 

 

 

di Federica PARDINI

scheda

Roberto Andò porta in scena la scrittura serrata, tagliente e critica dell’acclamato drammaturgo inglese Martin Crimp, celebrato per le sue pièces d’ispirazione pinteriana. E al suo teatro, che attinge da quello del maestro per la sua assurda veridicità, ai suoi dialoghi ripetitivi, stringenti e crudeli si deve aggiungere un accento morale, fattore che spinge a disegnare quello che Andò stesso ha definito un “thriller filosofico”.

Un’apparente vita monotona in campagna, di cui risultano essere specchio le voci e i gesti dei due personaggi in scena, va a deteriorarsi in tinte sempre più fosche, sigillata da pesanti ombre che incombono sull’abituale routine. Ben lontani sono i virgiliani ideali bucolici e la magia pastorale tanto anelati dai protagonisti. Lo spaccato di un interno, arredato con stile, si trasforma in scenario tragico di un dramma interiore, carico di feroci fantasmi e di parole mai dette, o mai ascoltate, e crea una distanza incolmabile tra i due interpreti, un’emozionante Laura Morante, moglie servizievole, e Gigio Alberti, inquieto nel suo ”senso dell’umorismo sorprendentemente intatto”. Il ritiro agreste non è in grado di contenere le violente tensioni, la scena diviene sempre più soffocante, le luci e il suono più cupi, ambasciatori dell’ombra più ingombrante: un’altra lei, Stefania Ugomari Di Blas, irrompe violentemente sulla scena, torbido terremoto di emozioni che va a massacrare gli ultimi brandelli di una vita coniugale macellata, trascinando la sceneggiatura all’apice, all’acme, della sua possente brutalità, obbligando i personaggi ad abbandonare la loro asfissiante meccanicità e a gridare i loro sentimenti. Nulla potrà più essere come prima.

E invece, si torna paradossalmente alla solita routine, l’atmosfera appare più serena, le luci riscaldano la scena dipingendo il ritratto di una ordinaria famiglia in un interno. Ma a monumentum di quest’illogicità restano sul palco, sempre illuminati ma gettati fuori dalla scena progettata, dei giocattoli, ombra di una vita familiare tanto ricercata quanto mai distante dalla realtà dei due protagonisti. La luce avvolgente, abbagliante, che chiude lo spettacolo ci consegna poi l’ombra più pesante: l’opprimente circolarità della trama non lascia spazio a un lieto fine, tutto ciò che rimane da fare è continuare a obbedire al paradossale circolo dell’esistenza, fingendo amore per il resto della vita, in un cuore ormai divorato dalla fredda pietra del macigno di un moderno Sisifo.27/30

Teatro Stabile dell'Umbria Fondazione Brunello Cucinelli The country autore Martin Crimp traduzione Alessandra Serra scene e luci Gianni Carluccio costumi Agata Cannizzaro regia Roberto Andò con Laura Morante, Gigio Alberti, Stefania Ugomari Di Blas

SITO UFFICIALE

 

the country
con Laura Morante, Gigio Alberti
regia Roberto Andò