Con “La Sirena”
Zingaretti ci propone un'elaborazione di un racconto breve di Tomasi di
Lampedusa.
L'attore si propone con un monologo che basta a se stesso. La narrazione
portata avanti a ritmo serrato ci fa dimenticare la scenografia scarna,
composta soltanto da un gioco di luci essenziale seppure efficace nello
scandire i diversi momenti della narrazione e degli intermezzi musicali. La
colonna sonora, fornita da un'abile fisarmonica, aiuta ad evocare lo
scenario borghese voluto e al contempo si accompagna bene alla poeticità
della storia.
Il linguaggio forbito, tale per imitare l'italiano del tempo, richiede
dapprima un certo impegno all'ascolto. L'ostacolo però viene presto aggirato
grazie alla verve e alla simpatia dei due protagonisti a cui dà voce lo
stesso Zingaretti.
Un giovane, un vecchio, un incontro fortuito al bar. Due uomini che imparano
a conoscersi e a essere amici. L'amore per il mare e la Sicilia che li
accomuna. I racconti sulle donne. Il rapporto col mondo e con l'amore, la
misantropia del vecchio senatore e la disillusione del giovane. Il divertito
stupore di entrambi nel confrontarsi.
Nonostante il cinismo dei personaggi, soprattutto del senatore, si tratta di
un racconto molto tenero.
La rivelazione finale ci mette davanti all'eterno problema dell'amore. Ci
mette di fronte a una riflessione sulla natura dell'uomo ma in fondo anche
della donna. Sulla nostra smania di ricerca di un amore puro. La ricerca di
una creatura ideale, di una donna-angelo in stile dolcestilnovista, del
principe azzurro alla Biancaneve. Non a caso il giovane, un amante delle
donne, si trova liquidato da entrambe le signorine che contemporaneamente
frequentava. Il vecchio, ermetico fino all'ultimo, nel disprezzo del gentil
sesso e dell'umanità in generale, si scopre votato ad un amore unico, ideale
e idealizzato. Come a simboleggiare l'imperfezione del reale e il nostro
bisogno di colmare quella discrepanza fra l'esigenza di un amore perfetto e
idilliaco e il quotidiano raffronto con le difficoltà di un venirsi
incontro. Un bisogno che spinge la nostra società ad avere relazioni
friabili.
Zingaretti insomma propone uno spettacolo dalla storia disimpegnata e
piacevole, eppure quanto mai attuale; con una messa in scena davvero
simpatica, suggestiva eppure semplice. |