TEATRO CARLO GOLDONI PRESENTA...
 

giulietta e romeo

autore William Shakespeare
traduzione Massimiliano Palmese
scene Alessandro Chiti
costumi Mariano Tufano
regia Giuseppe Marini
 

di Carlotta BON

 

 

giulietta e romeo: scheda

Inghiottiti da un quadro in movimento. L’impressione di vivere all’interno di un’opera caravaggiesca ci percuote l’anima. Lo straordinario e sapiente lavoro di Mariano Tufano da vita a costumi di enorme impatto visivo e di estrema poesia. Aiutato dalle scene di Alessandro Chiti nascono emozionanti immagini che ci riportano istantaneamente a "La deposizione nel sepolcro" di Caravaggio. I colori intensi corposi e le forme estremamente plastiche ci coinvolgono in un turbinio di entusiasmanti immagini.
Un mondo reale e surreale come la storia che ci viene narrata, dei due giovani amanti che vengono manovrati dall’odio e dal destino come due marionette, come pupazzi vestiti di abiti pomposi e facce dipinte da cerone bianco e belletto. Sembra quasi un mondo incantato, una favola, d’Amore e di Morte, amara, visionaria e crudelissima.
Chiari riferimenti al mondo cinematografico burtoniano, che ricordano fiabe ispirate all’epoca vittoriana. La sena è divisa in due, due livelli entrambi decorati di nero e oro. Ricordano un mausoleo, un enorme monumento funebre che contiene un secondo livello (un palcoscenico più piccolo rialzato) che rappresenta l’intimità dei due giovani, il luogo della meraviglia ma della sofferenza nel contempo.
Come preannunciato gli abiti sono di un’intelligenza straordinaria, Giulietta come un piccolo fiore, una bambolina dal volto pallido e le guance rosee, leggera nelle movenze, e dolce nella recitazione si affianca all’immagine di Romeo giovanotto aitante dalla recitazione irrequieta. Tutto il modo del giovane Montecchi è differenziato da abiti a fantasia scozzese, che “stridono” con il mondo più ‘gotico’ della famiglia Capuleti.
L’emblema della funzionalità di tali abiti per la recitazione è quello di Frate Lorenzo: la sua conoidale veste di sacco lo rende simile ad un cartoon. Permette infatti al frate di muoversi con passetti talmente impercettibili che sembra giungere in scena sorvolando il terreno.
Di grande impatto visivo ed emotivo anche la festa a palazzo Capuleti dove tutti i partecipanti indossano una maschera che ne sottolinea le caratteristiche personali.
Emozionante la conclusione, i due amanti nel momento della loro morte ricordano quasi un dipinto di Fussli ‘l’incubo’. Unica remora l’apparizione, a mio parere forzata, del giovane Paride che viene ucciso sulla gradinata del mausoleo da Romeo, e li ci rimane ‘rovinando’ il tragico, ma travolgente e intimo ultimo momento dei due giovani: la Morte e la congiunzione del loro Amore.

SITO UFFICIALE

 

giulietta e romeo

autore William Shakespeare
traduzione Massimiliano Palmese
scene Alessandro Chiti
costumi Mariano Tufano
regia Giuseppe Marini