ZOOLANDER
di Ben Stiller
con Ben Stiller e Owen Wilson



Il mondo futile ed artefatto del super-modello Derek Zoolander viene scosso dalla più sciagurata e perniciosa tra le notizie che un re delle passerelle Newyorkesi sexy e strapagato possa ricevere: dopo tre vittorie consecutive come Miglior Indossatore dell'anno il riconoscimento è destinato, stavolta, al sofisticato rivale Hansel. Demotivato e sconfitto, Derek ha bisogno di ritrovare la sanità delle proprie radici e decide di far ritorno nel New Jersey per riavvicinarsi alla famiglia d'origine e scegliere la vita semplice guadagnandosi rispetto e dignità con un lavoro umile e di fatica. Padre e fratelli, però, non lo accolgono come lui vorrebbe e, da semplici operai che hanno fatto del sudore il compagno delle frustrazioni quotidiane, rifiutano Dereck per la scelta poco virile di fare l'indossatore e strappano le sue speranze di solidità come fossero carne appesa al gancio di un macellaio. Inevitabile il rientro a Manhattan, mondo di luci scintillanti che convive con le ombre del fallimento, unico microcosmo cui ormai sente di appartenere, teatro di successo e cadute, sfide e compromesso. Apparenza, stilisti e griffes in salsa surreale fanno da sfondo alla lotta a colpi di passerella per la conquista del titolo conteso. Idee, stelle, montaggio serrato e colonna sonora incalzante non mancano di originalità così come molti sono gli spunti convincenti di comicità grottesca e lunatica.. Quello che manca, del tutto, e che alla lunga sega le gambe all'intero progetto è una sceneggiatura che rinunci ad indugiare su luoghi comuni e tripudio dell'ovvio e metta a frutto le potenzialità di due attori effervescenti e di talento come Ben Stiller ed Owen Wilson, di nuovo insieme dopo l'avventura fortunatissima de I TENENBAUMS. Il ritmo, vero pregio di un film girato come un video clip, stenta a mantenersi alto, minato da dialoghi sterili come foglie secche e, nonostante la carrellata di divi che passano come meteore nell'arco dell'intera proiezione, il film non lascia mai l'alveo del progetto demenziale di Ben Stiller, artista creativo ed estroso, oltre che versatile, qui obnubilato dall'autocompiacimento e dall'ambizione di essere la spina dorsale di tutta la pellicola, preso, a scapito di omogeneità e visione d'insieme, dalla fatua esaltazione di sè come attore, regista e sceneggiatore.

Voto: 18/30

Elisa SCHIANCHI
22 - 06 - 02


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