Dalla sala di registrazione di una radio Gabriel Noone, romanziere di
successo, diffonde nell’etere la sua voce pacata e profonda che parla ai
fedeli ascoltatori del suo celebre programma in onda ormai da anni nelle ore
notturne. Noone che ha il volto maturo e barbuto di Robin Williams è un
omosessuale che sta per vedere la parola fine sul rapporto con il suo
compagno molto più giovane di lui, Jess (Bobby Cannavale), sul quale pesa il
macigno della propria sieropositività. Il lavoro del popolare conduttore
radiofonico consiste nel raccontare storie che egli attinge dalle fonti più
disparate per poi romanzarle davanti al microfono della sala di
registrazione. Ultimamente aveva reso pubblica la sua relazione con Jess
colorandone e drammatizzandone i particolari, compresi quelli che
riguardavano la malattia del partner. Da quando il loro rapporto è in crisi
Noone non si sente più in grado di continuare con la stessa efficienza di
prima la trasmissione radiofonica, e deve già cinque puntate all’emittente
del suo programma. Nel momento più alto del blocco dello scrittore che ha
colpito Noone arriva tra le mani del romanziere un manoscritto di un giovane
quattordicenne, Pete Logand (Rory Culkin), che racconta in modo dettagliato
le sevizie sessuali subite dal ragazzo durante l’infanzia ad opera dei
propri genitori. Le memorie del giovane attraggono l’attenzione e stimolano
la curiosità di Noone che si decide a contattare telefonicamente l’autore
del libro. Il rapporto tra Gabriel e Pete diventa sempre più assiduo e
accresce d’intensità, tanto che Gabriel ha modo di conoscere via cavo anche
Donna Logand (Toni Colette), l’assistente sociale che si è presa cura di
Pete dopo i soprusi patiti dal ragazzo. Quando però Noone è ormai deciso a
conoscere di persona il giovane ogni certezza accumulata fino ad adesso
comincia a vacillare e gli eventi mettono fortemente in crisi le convinzioni
del celebre romanziere che comincia a dubitare anche della stessa esistenza
di Pete.
Patrick Stettner, giovane regista al suo secondo lungometraggio sul grande
schermo mette in scena il romanzo quasi autobiografico di Armistead Maupin
con il quale, insieme anche a Terry Anderson, ha scritto la sceneggiatura.
La regia sempre attenta di Stettner si sofferma con intensità sulla
psicologia dei personaggi raccogliendo il sottotesto espresso dai
protagonisti della pellicola. In merito va evidenziata la prova attoriale
concessa con autorevole professionalità da Williams e Colette. Quello però
che lascia forti dubbi nel giudizio complessivo del film è la discutibile
scelta di stile da parte del regista che nella seconda parte del racconto,
in cui si palesa un carattere da thriller, indugia - dilatando i tempi,
forse con l’intento di creare una maggiore suspance -, nel rivelare un
inaspettato mutamento nel plot che alla fine non è poi così sorprendente.
Voto: 25/30
22:01:2007 |