L'UOMO IN PIU'
di Paolo Sorrentino
con Toni Servillo e Andrea Renzi



A volte i destini delle persone sono legati da un vincolo di parentela o da un incontro. Ne "L'UOMO IN PIU'", invece, ciò che unisce i due protagonisti è il loro nome: Antonio Pisapia. Esiste un Antonio Pisapia (Toni Servillo) nato a Napoli, il 15 agosto 1934, affermato cantante; e un Antonio Pisapia (Andrea Renzi), nato a Narni Scalo, il 15 agosto 1949, calciatore di serie A. Siamo nel 1980 ed entrambi sono all'apice del successo nelle rispettive professioni. Il cantante ha un carattere forte, è brillante, sicuro di sè, poco attento agli altri e molto carismatico; il calciatore è invece una persona riservata, di poche parole, insicura e irrisolta. Ma poi le cose cambiano: l'Antonio cantante viene accusato di violenza carnale su una minorenne mentre il calciatore si rompe i legamenti durante un allenamento. Da questo momento le loro vite cambieranno radicalmente: anche se Antonio verrà assolto, il suo rientro nel mondo dello spettacolo è difficile e faticoso e parallelamente il recupero fisico dopo l'incidente al ginocchio per l'altro Antonio non è totale, tanto da impedirgli di riprendere a giocare. E così i due protagonisti si ritrovano a vivere nello stesso momento due esperienze molto simili. Il nome che li accomuna, li lega anche nelle loro vicissitidini personali anche se il loro incontro avverrà solo alla fine.
L'UOMO IN PIU' (che sta ad indicare sia lo schema di gioco inventato da Antonio, sia il ruolo dei due protagonisti nella società dopo "la caduta") è il titolo perfetto per questo primo lungometraggio di Paolo Sorrentino che si rivela un vero esempio di equilibrio e di raffinatezza narrativa e che regala emozioni vere ed intense senza dover ricorrere a trucchetti retorici. La sceneggiatura, dello stesso Sorrentino, ha vinto il premio Rai International al Solinas ed è l'asse portante del film. Altro grande merito va agli attori Toni Servillo e Andrea Renzi che sono riusciti ad interpretare al meglio i caratteri di due figure molto difficili da rendere nella loro complessità psicologica ed emotiva.

Voto: 28/30

Francesca MANFRONI
31 - 08 - 01


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