Che sia il momento d’oro per
vampiri e licantropi ce ne siamo accorti tutti, ma
Underworld: la ribellione dei lycans,
terzo film della saga epica di Underworld, arriva comunque per continuare a
ricordarcelo.
Siamo indietro nel tempo: un millennio prima dei conflitti raccontati negli
episodi precedenti, scopriamo la grande e infelice storia d’amore che vi fu
tra Lucian, primo dei Lycan e Sonya, figlia adorata del temibile re dei
vampiri Viktor.
Un amore proibito e inaccettabile che scatenerà la ribellione dei Lycans,
fino a quel momento schiavizzati dai vampiri e la furia di Viktor che
sacrificherà la figlia in nome di un tradimento che non può essere
perdonato.
Il terzo capitolo di Underworld si pone lo scopo di spiegare e giustificare
ciò che accadrà dopo (e che si è visto prima); se dal lato tecnico
Underworld: la ribellione dei lycans
è quasi impeccabile, grazie anche alla regia di Patrick Tatopolous, dal lato
emotivo rimane invece decisamente insufficiente.
Nonostante la storia d’amore tra licantropi e vampiri in stile “Giulietta e
Romeo”, infatti, il film fatica ad emozionare e si riduce ad un continuo di
combattimenti su una cupissima ambientazione gotica.
C’è chi attribuisce la minore intensità emotiva della pellicola al cambio di
regia (negli episodi precedenti affidata a Len Wiseman), chi a una trama
troppo lineare e forse anche un po’ scontata.
Underworld: la ribellione dei lycans
rimane un film da consigliare soprattutto a chi ha seguito gli
episodi precedenti. Tutti gli altri, possono tranquillamente essere
esonerati.
13:02:2009
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