ultimatum alla terra

di Scott Derrickson

con Keanu Reeves, Jennifer Connelly
Altri interpreti: John Cleese, Kathy Bates

di Matilde CASTAGNA

 

18/30

 

La premessa è che misurarsi con i mostri sacri non è mai un'impresa facile.
Al remake del celeberrimo film diretto da Robert Wise nel 1951, Ultimatum alla Terra (tit. originale The Day the Earth Stood Still), mancano di fondo quegli elementi che hanno reso il capolavoro di Wise un vero e proprio cult movie per gli appassionati del genere fantascientifico. Non è però soltanto questo a rendere l'interpretazione del nuovo millennio meno imponente.
Quando, cinquantasette anni fa, un disco volante alieno atterrava a Washington D.C. e per la prima volta la razza umana incontrava Klaatu (al secolo Michael Rennie) extraterrestre con fattezze umane avvolte in una tuta spaziale, il mondo si trovava nel crescendo della Guerra Fredda tra USA e URSS e nel rivoluzionario messaggio che giungeva dallo spazio il nemico da sconfiggere non era più il blocco sovietico, ma l'uomo stesso, in quanto essere violento e distruttore.
Oggi, una gigantesca sfera luminosa atterra a New York in pieno Central Park (scena tributo all'ultimissimo Shyamalan?), dopotutto siamo nell'era delle Torri Gemelle e degli effetti speciali in digitale, Keanu Reeves è già troppo alieno, nel nostro immaginario post-Matrix, per apparirci da subito nudo e crudo sotto umane spoglie, e la nuova creatura caduta dalle stelle per dare al mondo il suo Ultimatum, ci si presenta ricoperta da una placenta fluida e gelatinosa, sotto uno strato di triplo DNA.
A nostro favore, c'è da dire che l'arrivo del misterioso oggetto non giunge totalmente inaspettato, come nelle intenzioni del romanzo 'Addio al Padrone' (Farewell to the Master') di Harry Bates da cui fu tratto il primo plot narrativo. L' ufo viene infatti intercettato con qualche ora di anticipo rispetto all'impatto, il tutto grazie ai moderni e sofisticati mezzi di intelligence americana e al rapimento (letterale) della migliore équipe di scienziati in circolazione. Tra questi, Helen Benson (una brava Jennifer Connelly), che rispetto alla coraggiosa madre anni 50 che per mantenere il figlio affittava camere, ricopre il ruolo decisamente più centrale di una brillante biologa, con un ragazzino di colore a carico con il quale sta cercando di trovare una difficile chiave di dialogo. Spetterà dunque a lei il pericoloso compito di convincere il temibile e perfetto Keanu Reeves che noi umani siamo anche capaci di amore, specialmente se si sta parlando di una madre, biologica o no.
Appena uscito dalla sfera, Klaatu viene ucciso dalla pallottola vagante di un militare nervoso. Raccolto fra le braccia e rianimato dall'inseparabile Gort, gigantesco automa che ne custodisce il potere, è ricoverato d'urgenza e confinato in un laboratorio per esperimenti dal quale riesce ad evadere, dopo aver richiesto, senza successo, che venga organizzato un incontro con i principali esponenti del pianeta. è anche il suo messaggio ad essere cambiato: il motivo di preoccupazione è sì la Terra, ma in quanto ambiente naturale messo a rischio di morte dalla violenza e dall'ingordigia di un'unica razza dominante (non più l'uomo che distrugge l'uomo - argomento comunque attuale - ma l'uomo che distrugge tutto il resto, e, finalmente, anche se stesso). La scelta allora è fra un cambio di rotta radicale, o l'apocalisse.
Della pellicola originale, il remake mantiene la spettacolarità della sequenza delle grandi capitali congelate e sospese, con la valida aggiunta di un 3D realistico nell'invasione sterminatrice di cavallette meccaniche. Ciononostante, questo Ultimatum alla terra non riesce ad avvicinare il suo predecessore, forse manca della stessa schietta linearità nella sceneggiatura, di una maggiore semplicità nei personaggi, e, finalmente, del suo più vero e potente grido di battaglia: 'Klaatu, Barada, Nikto!', di fronte al quale anche George Lucas e Sam Raimi, tra gli altri, devono aver tremato, per poi citarlo ad esorcismo nei loro successivi lavori. Insomma, come (e meno di altri) film di genere apocalittico che tanto affollano le sale cinematografiche, si lascia ben guardare se si cercano due ore di puro intrattenimento, ma se riuscite a trovarlo, affittate l'originale.
 

15:12:2008

The Day the Earth Stood Still
Regia: Scott Derrickson
Stati Uniti 2008, 103'
DUI: 12 dicembre 2008
Twentieth Century Fox

Fantascienza