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I bunker, la povertà, la disperaziobe, le
mercedes, la corrente elettrica che va e viene, le strade di terra,...la
voglia di scappare. Quello che potrebbe sembrare il ricordo di un reportage
sull'Albania è lo sfondo reale su cui si costruisce TIRANA YEAR
ZERO: uno scorcio della vita di Niku, un personaggio nato dalla fantasia
di Fatmir Koçi, ma che di inventato sembra avere davvero poco.
Un ragazzo di 23 anni, disoccupato, fidanzato con Klara, affascinante
ragazza, con il sogno di diventare una modella, magari a Parigi o a New
York. Sicuramente non in Albania. Non in una terra in cui si deve aver
sempre paura. Paura lungo le strade come al cinema, dove anche lì
c'è qualcuno che spara, e non per finta. Un padre malato di cuore,
che poi muore, Klara che scappa a Parigi con il proprio amico, qualche
omicidio, tutti intorno che se ne vogliono andare: questa è la
desolazione in cui Niku si trova a vivere e a (di)sperare. Un Niku, che
però, al contrario della maggioranza dei suoi concittadini, non
smette di sognare in un futuro da costruire lì, nel suo paese,
in Albania, in una vita accanto alla donna amata, ...se solo anche lei
credesse in quel sogno! Voto: 28/30 |
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Angelica
GABRIELLI |
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