TU MI AMI
di Amos Kollek
Con:
Audrey Tautou, Justin Theroux, Jennifer Tilly

di Emilio RANZATO


Val (Tautou) è una giovanissima attrice francese che approda a New York (neanche fossero i tempi del New American Cinema) per diventare una star del grande schermo, e pur di realizzare il suo sogno accetta ogni tipo di lavoro e passa le notti nel giardino di un condominio (?!). Qui farà la conoscenza di uno sceneggiatore in piena crisi creativa (Theroux); sarà amore? Non importa, la voglia di scoprirlo passa in fretta.
Di recente è capitato di imbatterci in più o meno riuscite rivisitazioni della commedia romantica, di quella sofisticata anni trenta e quaranta alla Katharine Hepburn con Prima ti sposo, poi ti rovino o di quella più rassicurante e meno tagliente degli anni cinquanta e sessanta alla Doris Day con Down with love, e magari abbiamo assistito allo spettacolo spensierati, più o meno divertiti ma di certo privi di preoccupazioni. Ciò che non sapevamo, o che non volevamo sapere, è che quei due film rappresentavano altrettanti, dolenti campanelli d’allarme.
Non sempre, ma spesso, la rivisitazione di un genere ha infatti lo stesso valore di un premio alla carriera. è la celebrazione di qualcosa che sta morendo. E se taluni canti funebri degli ultimi tempi - per altro spesso talmente struggenti e vivaci da lasciar sperare in una tarda ma provvidenziale araba fenice: Era mio padre e American beauty per il gangster-movie e il drammone familiare anni ottanta, L’uomo che non c’era per il noir, Chicago per il musical, Dead Man per il western, Kill Bill per i film di kung-fu e mille altri sottogeneri - se certi canti funebri, dicevamo, non ci impensieriscono più di tanto, perchè riguardanti dimensioni ormai lontane dalle nostre sensibilità, per la commedia romantica è difficile non provare un vago senso d’angoscia. Quanto meno per il semplice fatto che la realtà che essa è destinata a rappresentare, né più né meno di una storia d’amore, o meglio d’innamoramento, grazie al cielo non si è ancora consumata.
Non è facile, allora, capire quali fattori abbiano creato le condizioni per la nascita di film come Tu mi ami. Film che riprendono sin troppo rispettosamente i canoni della commedia per poi farli degenerare in forme moleste. Nell’opera che segna il ritorno italiano di Kollek dopo molti anni dal bruttissimo Forever Lulù, la guerra dei sessi si tramuta infatti in misoginia, le battute a sfondo sessuale diventano volgarità, l’intreccio ingarbugliato oscilla fra il prevedibile e l’intollerabilmente inverosimile. E per quanto riguarda la complementarietà dei protagonisti, e l’indispensabile brillantezza dei personaggi secondari, ci dobbiamo accontentare di una Tautou che impersona per l’ennesima volta se non proprio la favolosa Amélie una sua parente molto stretta, un Theroux comprensibilmente spaesato per essere passato nel giro di due anni da un’opera epocale come Mulholland Drive alla serie zeta, e una Jennifer Tilly che si impegna a fondo ma cozza inesorabilmente contro gli angusti confini del personaggio più fastidioso che su due piedi riusciremmo a ricordare. Da evitare.
 

Voto: 06/30

07.05.2004

 


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