TERZA GENERAZIONE
di Kate Woods
con Greta Scacchi e Anthony LaPaglia



Dopo il famigerato "Tempo delle mele", che imperversava facendo più danni della mononucleosi, dovevamo aspettarci anche un "Tempo dei pomodori in conserva". Il film d'esordio di Kate Woods prende spunto da "Looking for Alibrandi", romanzo d Melina Marchetta, scrittrice australiana di chiare origini italiche, best seller e bildungsroman fondamentale per ogni adolescente della terra dei canguri. Sullo schermo, in un paio di (invero piacevoli) ore si condensano le vicende di tre generazioni di donne di una famiglia (Alibrandi, appunto) di immigrati nella "Little Sicily" di Sidney. Tutto è raccontato con voce off dall'ultima, Josie (intrepretata dalla deliziosa Pia Miranda), alle prese con l'epocale confronto con i coetanei e le coetanee in un esclusivissimo liceo (ed annesse regole sociali) che frequenta da disincantata borsista, e con l'eterno, invece, conflitto con la storia familiare e le sue connessioni con la ben più rigida comunità italiana. Una maledizione sembra infatti gravare sul matriarcato Alibrandi. Nessuna delle tre sembra riesca o sia riuscita o riuscirà mai ad avere un rapporto con un maschietto che risulti accettabile per la società e soddisfacente per se stesse: diciamo che la nonna (la sicilianissima Elena Cotta) cela un segreto sul nonno che ha cacciato la mamma (Greta Scacchi) di casa a 17 anni perchè incinta di Josie che non ha mai conosciuto il padre. Cosa può succedere se la nostra cara reietta narratrice un giorno apre la porta e si trova di fronte il papà? Di fronte a questa "prova del fuoco" vengono allora più o meno sommessamente a galla una serie di sorprese e di svolte nella vita di Josie, e di tutta famiglia. Così la moretta rocchettara, che non desiderava altro che fuggire dalle scoppole, dai pitali sotto il letto, dalle tavolate parentali, imparerà pian piano a trarre forza dal rapporto con le donne dalle altre due generazioni precedenti, scoprendo che anche loro si portano dentro, e da molto più tempo, incoffessate incertezze ed enormi rimorsi. La solidarietà femminile, alla fine, vincerà. Questo film ha sicuramente il pregio di saperci raccontare in maniera dolceamara il mondo a parte dei nostri concittadini a testa in giù, con occhi di donne, mai compiaciuto e senza cadere nel bozzettismo del "moltopittoresco". La regia è solida ed insieme fresca: tutto sta a chiedere dal film esattamente quello che in realtà è, ossia una ottima commedia adolescenziale (e non è certo una parolaccia) "very cool" con stacchetti di montaggio accattivanti e musiche del più trendy post-grunge. La regista, ce la fa piacere con sensibilità tutta femmile e con tre interpreti eccezionali (ma non scordiamoci anche l'ottimo Lapaglia, nella parte del ritrovato papà di Josie) che sostengono solidamente le parti in una storia che fila tranquilla, passando dalla commedia al dramma senza strappi, un po' come fa la vita.

Voto: 26/30

Luca DE FELICE
21 - 07 - 02


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