LONTANO
di André Téchiné
con Stéphane Rideau e M. Hamaidi



Siamo a Tangeri e Serge è un camionista francese che trasporta stoffe in Marocco, affinchè siano trasformate in vestiti e riportate in Francia. Serge ha una relazione con Sarah, che vive a Tangeri dove gestisce un piccolo albergo insieme all'amico Said. I tre si incontrano tutte le volte che Serge passa per Tangeri per scambiare le stoffe con i vestiti, ma dalla morte della mamma di Sarah, la ragazza non vuole più saperne di Serge che, disperato, cerca l'intermediazione di Said, promettendogli in cambio un "passaggio" per l'Europa: infatti, il sogno di Said è quello di andare via dal suo Paese per cercare lavoro e fortuna in Francia. Nel frattempo Serge, pensando ormai di non poter riconquistare Sarah e non avendo quindi più nulla da perdere, si fa coinvolgere nel traffico di droga, acconsentendo a nasconderne una grossa quantità nel suo camion. Una storia complessa e difficile da rendere, quella che André Téchiné ci racconta nel suo ultimo film LONTANO. E di questa complessità risente soprattutto la prima parte del racconto che, con il passare dei minuti, diviene più fluido, anche grazie alla grande capacità di Téchiné di creare tensioni e di giocare sulle atmosfere e sulla psicologia dei personaggi. Il film è diviso in tre parti che rappresentano i tre giorni che Serge passa a Tangeri prima del suo ritorno con il nuovo carico in Europa. In questi tre giorni i tre protagonisti litigano e fanno pace continuamente l'uno con l'altro, in una strano "balletto" emotivo che rende difficile ogni possibile pronostico sul finale. Nel complesso, LONTANO è un film ben strutturato che riesce a trattare argomenti difficili senza retorica e senza cadere in facili semplificazioni. E questo è stato possibile grazie alla scelta di Téchiné di "trasferire" tutte le vicende esterne all'interno dei personaggi: non si parla del problema della droga in generale, ma di come Serge vive la sua scelta di entrare nel traffico; come non si parla direttamente del problema dell'immigrazione clandestina, ma del desiderio di Said di andare in Europa. Molto interessante è anche il ruolo che il regista ha voluto dare a una città come Tangeri, un luogo di frontiera tra l'Africa e l'Europa, dove tante culture si incontrano e convivono e dove si parlano ben 5 lingue diverse. A detta dello stesso Téchiné Tangeri è un altro personaggio, alla pari di Serge di Sarah e di Said.

Voto: 27/30

Francesa MANFRONI
02 - 09 - 01


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