TERMINATOR 3
di Jonathan Mostow
Con: Arnold Schwarzenegger, Nick Stahl, Kristanna Loken

di Matteo FERUGLIO


Che il soggetto di T3-RAISE OF THE MACHINE sia firmato anche da James Cameron è chiaro fin dall’inizio, ed è il primo buon motivo per andarsi a vedere il film. Il secondo motivo è lei, la terminatrix Kristanna Loken. Il terzo è che, come già accadeva nel secondo episodio, anche questo è capace di non prendersi troppo sul serio - basti pensare alla sequenza in cui Arnold indossa gli occhiali da sole dello stripman. L’ultimo motivo è il finale che, a sorpresa, risulta originale. Certo, la storia è sostanzialmente sempre la stessa: questa volta Swarzy torna dal futuro per difendere John Connor (interpretato da Nick Stahl, visti i guai giudiziari di Edward Furlong) e (novità) la sua futura donna Kate Brewster (Claire Danes) dalle grinfie del nuovo T-X Kristanna Loken, che aggiunge delle gran curve al precedente cyborg T-100 interpretato da Robert Patrick. Sparita Linda Hamilton (a proposito, su internet gira il finale alternativo di T2) che già aveva dato filo da torcere al nostro “I’ll be back” Arnold nel primo episodio, la presenza femminile “umana” è affidata alla Danes, che nella pellicola oltre a compagna di John è figlia del “creatore” di SKYNET - l’uomo che suo malgrado darà vita alla ribellione delle macchine: per nulla battagliera, si stenta a credere che possa diventare una leader dei futuri ribelli. Comunque, tolte le esplosioni, gli inseguimenti, i camaleontici camuffamenti della T-X, e qualche “gap” nella sceneggiatura, rimane insomma ancora della trama: niente a che vedere con l’ultimo MATRIX, ad esempio, baraccone solamente caotico e fracassone.
Inevitabilmente segnato dalle vicende accadutegli dieci anni prima, John Connor vive ora come un barbone: niente casa, carte di credito, cellulare, nessun lavoro, la paranoia costante che la vicenda si ripeta: ma anche se non esiste traccia della sua esistenza, il nuovo T-X, inviato dal futuro, è comunque capace di rintracciarlo (vi ricordate:- Sara Connor?, beh, più o meno qui avviene lo stesso). L’incubo ridiventa realtà, ma mano a mano che la vicenda prosegue, si inizia a capire che lo scopo del T-800 "Swarzy", questa volta, è forse diverso.
Spero che il finale possa mettere la parola fine alla serie, ma quando si parla di paradossi temporali la parola fine non è mai d’obbligo: nessuno può escludere che il nuovo T-X non se ne vada a scorazzare nel passato cercando di uccidere il bisnonno di John Connor prima che concepisca la madre Sara, in un prossimo prequel. Ma, a dire la verità, mi auguro fortemente di no.

Per i curiosi, il film uscirà solo il 19 settembre, qui sotto l’originale finale (spoiler)

<SKYNET non è un sistema computerizzato che è possibile spegnere con un interuttore, ma in pratica un programma potentissimo, una sorta di virus, che in un attimo si estende a tutti i computer della terra, rendendoli parte integrante di un unica rete software. Il Giorno del Giudizio è inevitabile, le Macchine scatenano la guerra nucleare. Il destino di John Connor e Kate non era quello di impedire la distruzione del mondo, come abbiamo sempre pensato. Il T–800 non poteva impedire l’Armageddon, doveva solo portare al sicuro John e Kate, farli sopravvivere all’olocausto nucleare: John - come ci ha insegnato il primo film, nel lontano 1984 - è colui che guiderà i ribelli contro SKYNET, portandolo alla sconfitta. Il cerchio, forse, si è chiuso>

 

Sito ufficiale

 

Voto: 27/30

08.07.2003

 


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