SUPERMAN RETURNS

di Bryan Singer
 con Brandon Routh, Kate Bosworth

di Matteo FERUGLIO


Dimenticatevi SUPERMAN III (che ancora era passabile) e IV (orrendo) e tornate indietro a SUPERMAN II, che forse non era eccelso (ma parliamo della versione di Lester, non di quella di Donner che uscirà in dvd a novembre di quest'anno e che promette tutto un altro film) ma aveva i suoi momenti diventati classici. Il SUPERMAN RETURNS di Singer è un omaggio ai primi due, in un certo senso è quasi una rivisitazione del primo, quando dialoghi e situazioni si ripropongono quasi uguali. Ricordate? Alla fine di Supeman II il nostro eroe abbandonava la terra, per recarsi - come scopriamo in questo nuovo episodio - alla ricerca del suo pianeta natale Kripton: ed è proprio con il suo ritorno a bordo di una navetta spaziale (come era atterrato di fronte a Glenn Ford e Phyllis Thaxter nel primo film) che la vicenda prende inizio. Dopo cinque anni di assenza, dunque, Nembo Kid torna sulla terra, scoprendo che Lois Lane nel frattempo si è sposata, ha avuto un bambino - che ha cinque anni, questo vi suggerisce qualcosa? - e ha vinto un Pulitzer con l'articolo "Perchè il mondo non ha bisogno di Superman"; e scontrandosi nuovamente con il suo acerrimo nemico Lex Luthor (un magistrale Kevin Spacey) che ha deciso di riproporre il malefico piano immobiliare già pensato nel primo film (dove con un missile nucleare dirottato puntava alla distruzione della California) questa volta utilizzando i cristalli tecnologici importati da Kripton. La bellezza della pellicola di Bryan Singer (che esplicitamente rende omaggio al lavoro di Donner soprattutto nella ricostruzione della Fortezza della Solitutide, dove un redivivo e digitalizzato Marlon Brando/Jor-El dialoga con un Kevin Spacey/Lutor molto più a suo agio a casa Superman di quanto lo fosse il suo predecessore Gene Hackman nel secondo episodio - probabilmente Synger ha avuto modo di visionare il director's cut di Donner  dove le sequenze di Lex Lutor nella Fortezza sono molto più estese rispetto a quelle montate da Lester) è che evita di cadere in politica: non c'è alcun accenno indiretto all'11settembre, il villain - summa di tutti i cattivi - è Lex Lutor, non un terrorista mediorientale. C'è un aereo che precipita - sequenza favolosamente ben girata - ma è un parallello con l'incidente all'elicottero che capitava a Lois Lane nel primo film: "Gli aerei sono ancora statisticamente il mezzo più sicuro per volare," decreta Brandon Routh con la stessa battuta con cui Christopher Reeve chiudeva il salvataggio di Margot Kidder. Ma ridurre SUPERMAN RETURNS a una (foto)copia - seppur migliore dell'originale - della pellicola di Donner del 1978 è riduttivo nonché errato: Bryan Singer rimane Bryan Singer, che giri I SOLITI SOSPETTI, L'ALIEVO o X-MEN.

Vedervi i primi due episodi prima di recarvi al cinema vi può aiutare a fare mente locale: ma anche godervi la pellicola da sola potrà servirvi a comprendere "Perché il mondo ha bisogno di Superman".

 

Voto: 30/30

29:08:2006

SUPERMAN RETURNS

Regia: Bryan Singer
Anno: 2006
Nazione: Stati Uniti d'America
Durata: 154'
Data uscita in Italia: 25:08:2006
Genere: Fantascienza