SUPER 8 STORIES
di Emir Kusturica
con Emir Kusturica e i No Smoking



"I don´t care about all these american televisions, NBC, ABC, Baby C, Maybe C…!!!!! I´m never a movie star!". La "tensione morbida" in cui si trova a vivere, ragionare, discettare di cinema l'apolide post-jugoslavo Emir Kusturica, produce immaginazione arrabbiata ad ogni occasione di incontro con i giornalisti della stampa internazionale. La creatività "cromatica" del regista di UNDERGROUND e´ sempre attiva e usa la multimedialità e il multilinguismo tipico della razza gitana per esprimersi al meglio. La migliore battuta del Filmfestspiele è sua e sembra uscire dai dialoghi di ARIZONA DREAM.
SUPER 8 STORIES BY E.K. sarebbe una rivelazione di talento incandescente, se non si trattasse di un piccolo divertissement/riempitivo di un Autore dall´altissima "incontrollabilità" e, ultimamente, incostanza realizzativa. E´ l´idea di "progettualità" che terrorizza Kusturica da ormai diversi anni, almeno da quando UNDERGROUND contribuì indirettamente a rendergli la vita professionale (e privata) alquanto complicata. Eppure K. dimostra di trovarsi a suo agio anche con le non-strutture da video "familiare" (dedicato alla vita zingaresca di un gruppo rock in tournee) che gli sono imposte dalla scelta "poverista" di girare in Super 8 o in digitale. Ogni stazione, ogni città suggeriscono al regista "storie" possibili e nulla viene lasciato completamente allo stadio embrionale. Anche i componenti dei NO SMOKING sono altrettanti personaggi/attori in grado di travestirsi da "troubadours" e di attingere ad una capacità raccontativa insospettata per dei "semplici" musicisti. E, soprattutto, riescono a conferire ai coprotagonisti delle loro fiabe familiari basate sul ricordo (il padre ricchissimo commerciante d'oppio, la madre pianista ungherese, il nonno derelitto) un'aura "mitica" che non dipende solo dal reale (presunto) vissuto, ma da un talento innato nel servirsi della fantasia come - quasi - unico mezzo di sopravvivenza. Vengono in mente le parole spese da Almodovar per spiegare l'origine della propria arte come qualcosa che nasceva dalla capacità "affabulativa" della madre - e delle donne in generale (la vocazione per il pettegolezzo, il fare salotto), quasi che il compito "naturale" di creare vita dal nulla andasse di pari passo con l'innata arte dell'inventare "fabulae" o produrre "gossip".
Nele Karalic e gli altri NO SMOKING risultano plausibili quanto ogni altro attore di Kusturica, il quale, a detta dello stesso Karalic, quando suona, suona "da regista" e, girando, lo fa come un musicista rock (con quel ritmo, con quelle accelerazioni). Divertentissima l'imitazione di Bruce Lee e assolutamente esilarante la clonazione "live" dei Deep Purple di SMOKE ON THE WATER (l´anthem per eccellenza della metal culture), a dimostrazione di come la vera arte è sempre "digestione" di mondi culturali "altri" da quello di partenza e del fatto che le "situazioni" più ricche a livello creativo sono quelle che partono da uno zero materiale, per approdare a vette artistiche impensabili per diafani e sterili ambienti artistici da Primo Mondo.

Voto: 29/30

Gabriele FRANCIONI
17 - 08 - 01


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