STEAL HAPPINESS
di Yang Yazhou

Il film cinese che è piaciuto maggiormente al pubblico di Udine, raggiungendo il terzo posto in classifica dopo i due successi coreani "The Foul King" e "Joint Security Area", è davvero un'opera preziosa all'interno della vasta produzione della Repubblica Popolare Cinese. Frutto di uno degli studios cinematografici più piccoli della Cina, ha però battuto tutti gli altri, come Pechino e Shanghai, lasciando dietro di sé anche le megaproduzioni alla Titanic, piene di effetti speciali come "Crash Landing". Una famiglia composta da cinque fratelli e sorelle ed una madre anziana che abita stipata in una minuscola casetta nei quartieri più poveri ma anche più vivaci di Xi An, vive molti alti e bassi e pressioni centripete e centrifughe man mano che ognuno si appresta a farsi una vita propria. Il regista passa alla rassegna varie tematiche attualissime in Cina, incentrate sulle trasformazioni socioculturali in atto oggi, dalla difficoltà di avere tuttora una privacy per i neosposini, all'abbattimento di antichi quartieri in nome della modernizzazione, dalla nostalgia della vita più caotica ma più coesa ai sentimenti contradditori per la comodità mischiata all'anonimato della vita cittadina. Simile a "Shower" premiato a Udine l'anno precedente, il cambiamento a cui sono soggetti i protagonisti ci tocca nell'animo, ma il passaggio da una realtà e l'altra si srotola qui leggermente più "smoothly". Certo, anche altri film presenti quest'anno, come "Dream House" e "Sigh", parlano dei nuovi malesseri della moderna società cinese, ciononostante la nuova borghesia qui illustrata non ha più un caposaldo a cui ricorrere in caso di necessità. Invece, in "Steal Happiness", il fratello maggiore Daming e l'albero, intorno a cui egli poi costruisce la sua stanza matrimoniale, sono figure simbolo di riferimento per tutti i membri della famiglia. L'abile e credibile cast di attori, il montaggio semplice di eventi che scorrono davanti agli occhi in sequenza cronologica e la scenografia sia interna che esterna molto essenziale infondono a questo film una fluidità e un'armonia particolare. Da vedere.

Voto: 29/30

Daniela KAPPLER
04 - 01 - 02


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