SPY KIDS
di Robert Rodriguez
con Antonio Banderas e Carla Gugino



Cosa centra il regista di DAL TRAMONTO ALL’ALBA con una parodia dei film di James Bond che ha per protagonista due ragazzini, tra realtà virtuali e armi supertecnologiche? Difficile dare una risposta anche dopo aver visto il film in questione, SPY KIDS, una delle tante uscite cinematografiche di un fine agosto afoso e per alcuni ancora vacanziero. Dopo la parentesi horror con THE FACULTY Robert Rodriguez torna al successo di pubblico (almeno in America) con questa commedia avventurosa e fracassona in stile Disney (debitamente aggiornato ai tempi di cinema-videogame), girata in digitale e tarata per un pubblico under 14. La storia è semplice semplice:
Carmen (Alexa Vega) e Juni (Daryl Sabara), due giovani studentelli, non sanno che i loro amati genitori, Ingrid (Carla Gugino) e Gregorio Cortez (Antonio Banderas), sono due super spie internazionali a riposo. Quando questi ultimi verranno richiamati in missione e catturati dal malvagio Fegan Floop (interpretato da Alan Cummings), istrionico mago della tecnica, creatore di universi virtuali nonché presentatore televisivo di un programma per bambini, spetterà a Carmen e Juni inventarsi 007, affrontare i terribili nemici, liberare i genitori prigionieri e salvare il mondo dall’ultima diavoleria di Floop, intenzionato a invadere la terra con un esercito di invincibili bambini-robot. Per far stare tutto questo, lieto fine obbligatorio compreso, in poco più di un’ora e mezza, Rodriguez (che oltre a regia e sceneggiatura a curato anche il montaggio) da al film un ritmo accelerato e infarcisce la storia di effetti speciali (simpatici, ma nulla più) e scene d'azione sincopate, almeno nella prima parte perché strada facendo il film perde “verve” e il finale è decisamente fiacco. In USA il pubblico dei più piccini si è divertito e appassionato alle avventure di Carmen e Juni, due piccole canaglie tutto sommato meno antipatiche della media (almeno rispetto agli standard americani relativi ai marmocchi) ottimamente interpretate dai giovanissimi Alexa Vega e Daryl Sabara, alle prese con cattivoni deformi (per altro in questo caso particolarmente imbranati), inseguimenti mozzafiato e soprattutto, immancabili in una spy story che si rispetti, una pletora imprecisata di diavolerie tecnologiche di ogni tipo: armi, razzi, stravaganze cibernetiche, tute a reazione, raggi laser, ecc. ecc.. Ma se i piccoli ridono e i rispettivi genitori meno esigenti accontentano gli occhi con il bel Banderas (che qui si limita a stare al gioco esibendo il suo fascino latino comprensivo di baffetti e abbronzatura) e con la bella Gugino (già star della TV), allo spettatore più smaliziato non resta che prendere atto della scarsa fantasia e originalità complessiva dell’operazione, vero e proprio bazar del riciclato e della citazione più o meno volontaria (?), in cui tutto rimanda a qualcosa di già visto altrove: si va dai vari 007 alle loro parodie (tipo TRUE LIES di Cameron), da STAR WARS a parecchio cinema fantasy, fumetti e cartoons compresi, dal VILLAGGIO DEI DANNATI  a  MISSION: IMPOSSIBLE con riferimenti addirittura a IL MAGO DI OZ, per non parlare del personaggio di Fegan Floop, un perfetto “freak” alla Tim Burton, incrocio tra Pee Wee Herrmann e il Joker del suo BATMAN. Ma Rodriguez non è Burton e nel mondo fantasmagorico di Floop è inutile cercarvi sfumature tragiche, poetica del grottesco o retrogusto amaro della clownerie, perché in questo film tutto è scanzonato, leggero, veloce, innocuo, compresa la moralina finale che giustifica il cameo di Gerge Clooney: è più difficile tenere unita una famiglia che portare a termine una missione per salvare il mondo...

Voto: 17/30

Loris SERAFINO
27 - 08 - 01


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