SIGH
di Feng Xiaogang

In una Pechino diversa, ad esempio, dal BEIJING BICICLE visto a Berlino, ricca e colta, uno sceneggiatore in blocco creativo prova a destreggiarsi tra moglie e amante, ma il triangolo amoroso non lascia scampo e la discesa agli inferi sembra dover finire in tragedia. Con occhio disincantato e occidentale, la m.d.p. indaga un mondo in rapido cambiamento, dove lo status sociale dei protagonisti, anomalo rispetto alla media dei film cinesi, genera, di riflesso, una regia dinamica e priva di pause. La censura della motherland ha chiesto a Feng Xiaogang di fare in modo che lo scrittore tornasse in famiglia, da cui l'espediente narrativo della moglie semiparalizzata dopo una caduta in casa. La forzatura è evidente e, da quel momento, il film perde il ritmo iniziale, fino all'impossibile finale, che vorrebbe essere aperto, e che invece chiude indefinitamente uno sviluppo narrativo fino a quel momento convincente.

Voto: 27/30

Gabriele FRANCIONI
04 - 01 - 02


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