UNA SETTIMANA DA DIO
di Tom Shadyac
Con: Jim Carrey, Jennifer Aniston, Morgan Freeman

di Davide FASOLO


Ormai quando andiamo a vedere una commedia americana, non possiamo cero aspettarci qualcosa di originale, al massimo può provocarci delle risate isteriche causate da situazioni idiote e qualche effetto speciale per giustificare i milioni di dollari spesi. Se ciò accade allora potremo considerarci soddisfatti. Un po’ quello che si aspettano le moltitudini di spettatori che sono andati a vedere Natale sul Nilo, facendolo diventare il film più visto dell’anno. Più o meno quello che è successo a Una settimana Da dio, che appena uscito ha già scalzato dalla top ten del box office italiano il tanto atteso Matrix Reloaded.
La storia, completamente irreale, gioca su una domanda che potrebbe anche incuriosire un pubblico più acculturato: cosa faresti se tu fossi dio?
Diventare Dio per una settimana è proprio ciò che accade a Bruce Nolan (Jim Carrey), una specie di Brosio (vi ricordate il giornalista del TG4 che aspettava giorno e notte, sotto il sole cocente e la pioggia tagliante, qualche notizia fuori dal tribunale di Milano per i processi di Tangentopoli e che poi è finito a Quelli che il calcio...?) americano, un reporter televisivo di una tv locale della cittadina di Buffalo che sogna di diventare un importante Anchorman. Dopo una giornata in cui gli succede ogni sventura, Bruce se la prende con Dio in persona, il quale (interpretato da un sempre ottimo Morgan Freeman) decide di prendersi una vacanza e di lasciare nelle mani dell’impreparato e imbranato Bruce le redini del mondo.
Su questa situazione paradossale gli autori del film costruiscono una serie di gag divertenti, che giocano sulla sorpresa provocata dall’improvvisa comparsa dell’assurdo, come quando Bruce per farsi rispettare da un gruppo di brutti ceffi decide di far uscire dal sedere di uno di loro una scimmietta. Oppure quando decide che il suo cane non deve più fare i bisogni per strada, e lo stesso allora li deietta con aplomb britannico nel bagno di casa leggendo il giornale.
Come spesso accade con questo genere girato da produzione americana, poco importa come procede la storia, importante è la riuscita degli schetch. Jim Carrey si conferma un dio in questo senso, tanto che ricorda il miglior Jerry Lewis, peccato che non gli sia mai riuscito di fare il salto di qualità in film più seri. A parte The Truman Show in cui è risultato convincente, Man on the moon e The Majestic sono risultati dei fiaschi.
Jennifer Aniston, che interpreta la fidanzata alla quale Bruce aumenterà di una misura il seno, fa la sua parte senza eccellere, come al solito il suo ruolo si esaurisce nell’interpretare la ragazza carina della porta accanto da sposare, e anche qui attende il matrimonio dopo anni di convivenza con Bruce. Da schianto invece Catherine Bell (in Italia la conosciamo come protagonista del telefilm J.A.G. Avvocati in Divisa, dove veste i panni di una affascinante soldatessa), per certi versi assomigliante ad Audrey Hepburn, ma molto più sexy, una giornalista collega di Bruce che creerà qualche problema al rapporto che questi ha con la sua ragazza.Alla fine del film chi è venuto per ridere ha passato la serata, chi si aspettava la commedia intelligente su un tema a sfondo teologico è un povero illuso.


Link Ufficiale: http://www.brucealmighty.com/
Sito Italiano : http://www.buenavista.it

 

Voto:22/30

23.06.2003

 


::: altre recensioni :::