SERENITY
di Joss Whedon
Con Gina Torres, Alan Tudyk

di Gabriele FRANCIONI

 

Il Pianeta Perfetto del Futuro vive un’esistenza pianificata e normata, immerso in una tra mille nuove galassie, nuove stelle e infinite lune.
Una ragazzina ribelle, a lezione, difende la causa dei Rivers, presunti cannibali extra-mondo. L’insegnante propende per la tesi dell’altra e muove verso la piccola con qualcosa in mano simile a una penna, per conficcarglielo nell’occhio. Questa azione risveglia River al presente, distogliendola dalla fase recordativa del sonno. è donna e viene sottoposta a trattamenti speciali (ancora occhi, cervello etc.) da parte di scienziati apparentemente governativi, che ne sottolineano le doti uniche. Un medico, in realtà suo fratello, la rapisce e la conduce sulla navicella, Serenity, di non meglio definiti indipendentisti, sgangheratamente impegnati ad autofinanziarsi tramite rapine. Un governativo di colore e di più alto livello uccide lo scienziato reo d’essersela fatta scappare e inizia, tra simpatiche gestualità rituali simil-wuxiapian, la rincorsa galattica ai cowboys dello spazio. Esiste poi un’area del pianeta che appoggia gli indipendenti, con il buon padre spirituale saggio e vecchio e un’accolita di bambini, dove passano a salutare e a far scorta di viveri. Il nero, invece, svolazza in astronavi di lusso, arredate dalla presenza della moglie esoticamente indiana del leader ribellista.
Tra i cowboys qualcuno mugugna: la ragazza è un fardello in quanto ricercata dal governativo di colore e mette in pericolo l’equipaggio. Peraltro, costei, protetta dal fratello medico, ha il pregio di prevedere gli eventi, anche se mugugna con aria allucinata e pronuncia sempre lo stesso nome: “Miranda!”. Una coppia mista, lei nera col fucile e lui pilota bianco, e un ammasso di muscoli parlante completano il gruppo. Miranda non è un’amica d’infanzia, ma il pianeta dove era stato intenzionalmente messo in atto un fallimentare esperimento di somministrazione di sostanza ingenuamente simile a psicofarmaci, detta Pax, capace di stendere ¾ della popolazione, fissandola in uno stato di morte semi-mummificata, e di produrne ¼ incazzatissimo, sfregiato e sanguinolento (I Rivers).
Questi ultimi delinqueggiano tra Miranda e Serenity, proteggendo il segreto che nessuna popolazione normalizzata deve sapere, ma di cui è a conoscenza River. Il bad-blackman, con fare perfidamente zen, confida nel fatto che gli space cowboys rimarranno schiacciati tra il suo esercito di superaccessoriate navicelle e quello metallicamente pesante degli zombici Rivers. Alché, lui si riprenderà River-girl.
SERENITY è film senza alcuna pretesa, ma che convince per l’atteggiamento spudoratamente amatoriale di regista e cast.
Le citazioni hanno la freschezza del neofita puro alle prese con film visti per la prima volta e subito amati – inutile elencare gli ormai imprescindibili ALIEN, BLADE RUNNER, STAR WARS, ma anche il Carpenter western di VAMPIRES, PITCH BLACK e ovviamente Romero e mille altri – e non indispongono lo spettatore attento, che esce dalla sala simpaticamente divertito.
L’allegro calderone non sottintende altro rispetto a ciò che si vede e l’identificazione immediata nella fuga & sopravvivenza dei cowboys è totale, infantile e soprattutto incondizionata, figlia di una sovraesposizione di segni riconoscibilissimi e amati da tutti. Per certi versi sembra di essere alla fiera di quartiere, di fronte al banco dei bambini che vendono fumetti usati.
Se, quindi, eventuali sottotesti striscianti sono stati già raccontati e meglio esposti dai film-riferimento, SERENITY ha invece il pregio di dimostrare come un budget non illimitato possa produrre piacevoli film d’intrattenimento capaci di far convivere CGI, modellini in scala e oggettistica vintage ripresa dal vero, senza filtri e ottiche particolari. Inutile scomporre il puzzle che ricicla praticamente tutto l’immaginario fantascientifico, mentre serve rimarcare questa semplice capacità di alternare effetti speciali (le rincorse tra le armate spaziali) e purezza realistica. Forse un possibile antidoto al rischio di rigetto verso le immagini generate al computer che spesso caratterizza il genere e le sue filiazioni (SKY CAPTAIN AND THE WORLD OF TOMORROW et similia).
 

Voto: 27/30

28:11:2005

SERENITY

Regia: Joss Whedon
Anno: 2005
Nazione: Stati Uniti d'America
Data uscita in Italia: 25:11:2005
Genere: Fantascienza