SE MI LASCI TI CANCELLO
Eternal Sunshine of the Spotless Mind
di Michel Gondry
Con: Jim Carrey, Kate Winslet, Kirsten Dunst, Elijah Wood

di Luca GIAMPIERI


Perdersi nella memoria per ritrovarsi nella realtà. E viceversa. In una corsa sfrenata contro un tempo che scorre all’indietro divorando inesorabilmente ogni più piccolo ricordo, risucchiando anche i momenti più teneri e intimi. Un susseguirsi ciclico di eventi forse…o forse no.
Joel Barish (Jim Carrey), uomo timido e di poche parole, viene a conoscenza dopo un’intensa relazione vissuta con la bizzarra Clementine Kruczynski (Kate Winslet) che quest’ultima ha deciso, in un momento di impulsività, di cancellarlo definitivamente dalla sua memoria. Attraverso un procedimento clinico computerizzato i clienti della Lacuna Inc. possono rimuovere dal proprio cervello frammenti del passato per ripulirlo dei dolori e delle sofferenze che l’esperienza porta con sé. Profondamente ferito dalla scoperta Joel sceglie di sottoporsi al medesimo trattamento, ma è proprio nel bel mezzo della procedura che realizza di essere ancora innamorato di Clementine.
Dopo il successo dell’indipendente ESSERE JOHN MALKOVICH, lo sceneggiatore e scrittore Charlie Kaufman intraprende un altro viaggio ai limiti del surreale nella psiche umana. Ancora una volta rifiutandosi di salire sulle spalle di imponenti produzioni e chiamando di nuovo alla direzione un regista proveniente dal mondo musicale. Dopo Spike Jonze, è Michel Gondry, attualmente uno dei registi più attivi e quotati nel settore - con collaborazioni che vedono nomi come Kylie Minogue, White Stripes, Radiohead, Bjork, Foo Fighters, Daft Punk - a sedersi dietro la cinepresa. Una cooperazione già sperimentata nel 2001 nel film HUMAN NATURE, passato e rapidamente svanito come una meteora nello star-system hollywoodiano. Questa volta però i due confezionano un’opera che difficilmente si coprirà di polvere sugli scaffali “ex-noleggio” di Blockbuster. Un prodotto che sancisce un’importante evoluzione nella sceneggiatura di Kaufman, di gran lunga superiore a quella vista nel film di Jonze. Risulta evidente fin dall’inizio come la regia di Gondry, interamente effettuata con camera a mano, completi perfettamente le abilità narrative di Kaufman nell’evolversi della storia, accompagnandola per più di un’ora e mezza senza mai sovrastarla, bensì impreziosendola magnificamente con scene che sembrano estratte da un videoclip (deformazione professionale?).
SE MI LASCI TI CANCELLO è l'orribile, eretica traduzione dell'originale ETERNAL SUNSHINE OF THE SPOTLESS MIND (Eterno splendore dell’immacolata mente), il cui titolo è tratto da un verso dell'"Eloisa ad Abelardo" di Alexander Pope, citato peraltro all'interno del film. Preceduta da un trailer a dir poco imbarazzante, appositamente studiato per sbancare i botteghini, questa pellicola si rivelerà un'autentica delusione per coloro che si recheranno al cinema con l'aspettativa di un Jim Carrey impegnato nell'esibizione del suo proverbiale repertorio di "facce di gomma". Il film racconta, infatti, una relazione in cui i protagonisti condividono la paura della solitudine e il desiderio di una persona che li completi soffiando in essi la vita; vivono momenti in cui si trovano esattamente dove avrebbero sempre voluto essere, ma anche momenti in cui, resi freddi e cinici dalla quotidianità, arrivano a farsi terribilmente male l’un l’altro. Kaufman è molto abile nel rappresentare questo bipolarismo emotivo e lo inquadra in una struttura cronologica decisamente nuova e originale. Joel combatte una lunga lotta nella sua stessa mente, vagando avanti e indietro disperatamente da un ricordo all’altro, rincorrendo le sue memorie alla ricerca di un posto dove nascondere il ricordo più dolce e speciale: quello di Clementine. E’ proprio attorno al concetto di ricordo come definizione dell’individuo che il film si snoda. Kaufman sembra dirci che noi siamo i nostri ricordi e che una volta smarriti anche la nostra identità si perde, inesorabilmente cancellata come un file in un computer, fatiscente come una casa ormai abbandonata (a questo proposito è impossibile dimenticare le splendide immagini regalateci da Gondry). Persino i ricordi più spiacevoli contribuiscono a definire chi siamo realmente.
Jim Carrey offre un’interpretazione straordinaria, superiore anche alla recitazione vista in THE TRUMAN SHOW, rendendo il personaggio di Joel così fragile, confuso, fallibile…meravigliosamente umano. Rassegnati ormai all’idea che Carrey non riscuota grandi simpatie agli Academy Awards ci accontenteremmo anche di un Golden Globe. Kate Winslet non ha difficoltà a reggere il ruolo con estrema personalità, distante anni luce dall’algida e anonima Rose del pluripremiato TITANIC. Ottime anche le musiche della colonna sonora originale, composta dal cantautore e produttore losangelino John Brion, già autore dei temi principali di MAGNOLIA e PUNCH DRUNK LOVE.
Una pellicola senza sbavature, sapientemente curata nei minimi particolari, che fa centro sotto ogni punto di vista. Capolavoro. Unico neo: il titolo italiano.
 

Voto: 30/30

29.10.2004


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