Siamo a Kampala, in Uganda, immersi anima e occhi nel cuore dell’Africa. Chi
ci conduce tra le calde atmosfere del continente nero è uno scozzese, il
giovane medico Nicholas Garrigan, fresco di laurea e assetato d’avventura.
L’intraprendente Carrigan arriva dalla lontana Scozia per mettere la propria
professionalità al servizio del bisognoso popolo ugandese. Animato dai più
sani propositi e dalla sua coraggiosa efficienza il giovane intraprende la
missione. Il popolo nel frattempo festeggia l’insediamento del nuovo leader
del paese Idi Amin. In seguito ad un incidente capitato al nuovo presidente
dell’Uganda, Garrigan, chiamato in suo soccorso, incontra personalmente Amin.
Tra i due c’è subito un’intesa idilliaca. Il giovane medico svela la sua
indole schietta e impetuosa, Amin non esita ad esprimere la sua passione per
la cultura scozzese. Da qui a breve il giovane medico scozzese viene
chiamato per diventare il primo responsabile della salute dell’uomo più
importante dell’Uganda. Garrigan affascinato dalla personalità trascinante e
dall’irriducibile ambizione di Amin conquista non solo il posto di medico
personale del presidente ma entra nella cerchia dei suoi più stretti
collaboratori, diventando il suo consigliere di fiducia e il suo braccio
destro. Garrigan sebbene sottomesso al fascino del potere e degli agi in cui
vive seguendo le impronte di Amin, si trova ad affrontare momenti difficili
quando diventa testimone delle gravi atrocità commesse dal dittatore e,
mettendo al bando i suoi sogni d’avventura, non fa altro che anelare il suo
tempestivo ritorno in Scozia. Ma a causa dell’inquietante schizofrenia di
Amin per il giovane medico non sarà facile liberarsi dagli orrori della
realtà che fino a quel momento non è riuscito vedere.
L’opera filmica del documentarista Kevin MacDonald qui impegnato nel
racconto della difficile e drammatica storia del regime messo in atto dal
dittatore ugandese tra il 1971 e il 1979 ci mette in contatto con un
capitolo importante e molto doloroso della storia del nostro recente
passato. Per spiegare la fragile e complessa psicologia dell’uomo Amin,
MacDonald basandosi sul romanzo di Giles Foden inserisce nel racconto un
elemento estraneo alla fedele trasposizione dei fatti realmente accaduti, la
storia di un amicizia con un personaggio immaginario, il giovane medico
Garrigan che nonostante sia dotato di un autentico coraggio subisce
l’influenza del dittatore e manifesta la propria vulnerabilità al richiamo
del lusso e del potere. La strada percorsa da MacDonald stupisce e affascina
per la messa in scena di un orribile realtà, che coinvolge oltre che per la
sua incontrovertibile drammaticità per l’acuta e approfondita analisi dei
personaggi. La responsabilità di prestare il volto a Idi Amin è stata
affidata a Forrest Witaker, segnato da una ingombrante somiglianza con il
dittatore che gli è valsa il Golden Globe, i Bafta e la candidatura agli
Oscar 2007 come miglior attore protagonista. Da tenere d’occhio il giovane
James McAvoy che dopo la sua appassionata interpretazione dell’altrettanto
giovane medico scozzese sembra voler promettere di occupare presto un posto
tra i nomi delle grandi star.
Voto: 27/30
20:02:2007 |