Il dodicenne Sandro (Gadola), figlio di due imprenditori di Brescia (Boni e
Cescon) che conducono una vita sin troppo tranquilla e agiata, cade in mare
durante una gita in barca con il padre ed un suo amico. Ormai allo stremo
delle forze, viene avvistato e soccorso da un barcone che trasporta
clandestini verso le coste italiane. Finalmente a casa dopo un lungo ed
estenuante viaggio, Sandro chiede ai propri genitori di adottare due ragazzi
rumeni con cui ha fatto amicizia, ma il suo gesto di solidarietà non verrà
premiato.
Adattando con Sandro Petraglia e Stefano Rulli un romanzo di Maria Pace
Ottieri, Giordana cerca, più che in passato, un compromesso fra il suo
abituale gusto per la narrazione e pressanti esigenze realiste: il risultato
è in gran parte soddisfacente, tanto da far apparire il pur riuscito
affresco de LA MEGLIO GIOVENTU’ come semplicistico e un pochino manierista.
Ma quando si tratta di tirare le redini del racconto, questa scrupolosa
fedeltà al reale rischia di diventare sottomissione, e il regista sembra
indeciso su quale direzione far prendere a dei personaggi per altro davvero
ben delineati. Al di là di questo, al film riesce la cosa principale: far
sentire il peso di una linea d’ombra che avvolge all’improvviso l’esistenza
del piccolo protagonista, ma non quella dei genitori, borghesi dalle buone
intenzioni intorpiditi dall’agiatezza. Il rapporto con gli altri,
soprattutto se apparentemente diversi, è un lungo viaggio che non tutti
hanno il coraggio di affrontare. E da un certo punto in poi, è troppo tardi.
Un film necessario, comunque, per entrare nelle pieghe di una realtà a noi
talmente vicina da volerla rimuovere.
Voto: 25/30
09:05:2005 |