VENEZIA.66

 

le ombre rosse

di Francesco Del Grosso e Daniele Anzellotti

Italia 2009, 75'

 

Controcampo Italiano

 

28/30

Un percorso della vita di Vittorio Mezzogiorno attraverso lo sguardo di chi lo ha conosciuto.

A circa quindici anni dalla sua morte Vittorio Mezzogiorno viene ricordato con un documentario che ci racconta la sua vita, la sua carriera, il suo essere padre, e allo stesso tempo un attore che negli ultimi 30 anni prima della sua morte prematura ha fatto della recitazione un’arte della sua vita.
Guidati dalla voce di Giovanna Mezzogiorno, percorriamo alcuni momenti e avvenimenti finora sconosciuti al pubblico: le testimonianze di amici e vecchi colleghi, come Francesco Rosi, che lo conobbe nel 1981, sul set di Tre fratelli; o Peter Brook, che ricorda come l’arrivo a Parigi di Mezzogiorno cambiò notevolmente la compagnia con cui avrebbero messo in scena "Mahabharata"; il ricordo amichevole di Michele Placido, che racconta di quanto siano stati amici e di quanto la loro notorietà e il loro maggiore successo di pubblico fu dovuto, senz'altro, al serial televisivo “La Piovra”, che li rese tra i volti più conosciuti del piccolo schermo; e quello più affettivo di sua moglie Cecilia Sacchi, che ritiene mai tramontato il loro amore nonostante la separazione.
Oltre a questa lunga carrellata di testimonianze, c’ è anche lo stesso Mezzogiorno a raccontarsi: per esempio nei suoi esordi teatrali con Eduardo De Filippo, con cui è cresciuto professionalmente nonostante le difficoltà per qualunque attore nel confrontarsi con la severità di un regista come Eduardo; o riguardo il suo rapporto con il cinema, che ritiene non solo un susseguirsi di immagini ma una vera e propria radiografia della realtà.
A dirigere questo documentario, conducendoci in un fantastico viaggio dove non ci è data solo l’occasione di scoprire la carriera di Vittorio Mezzogiorno ma anche e soprattutto l’uomo che si nasconde dietro l’immagine perfetta dell’attore, sono i due registi: Francesco Del Grosso, 27 anni, noto già dai tempi dell’università con lavori come “L’Illusione” e “ Corpi…”, molto apprezzati in piccoli festival, e Daniele Anzellotti, che inizia la sua lunga carriera come macchinista, specializzandosi poi come operatore e direttore della fotografia fino al recente e di prossima uscita La vita senza freno di Gian Carlo Fusco di Salvatore Allocca.
La caratteristica di questo documentario nasce dalla sua struttura narrativa, che diversamente dal tradizionale documentario si mostra in un mix di docu-fiction e inchiesta giornalistica, con un collage di filmati di repertorio e un mix d’immagini di vita quotidiana, foto e interviste inedite armonizzati con la voce di Giovanna Mezzogiorno, che per la prima volta si mostra sullo schermo nella sua vita privata, con le proprie debolezze e i propri segreti, riconoscendo che a distanza di tutti questi anni dalla morte del padre il ricordo è ancora vivo nelle parole, nello sguardo di chi lo ha conosciuto.
Vittorio Mezzogiorno è stato un artista che ha riempito la scena con grinta e devozione, confrontandosi con grandi artisti di tutto il mondo e rendendosi uno degli attori italiani più conosciuti nel mondo. Un artista da non dimenticare.
 

12:09:2009

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66.ma mostra
le recensioni

Venezia, 02/12 settembre 2009