MY GENERATION
di Barbara Kopple
documentario



Un altro film su Woodstock? Si direbbe quasi di non poterne più di nuove celebrazioni mediatiche di quello che, specie per chi l'ha vissuto, pare essere stato l'evento culturale e sociale fondamentale per un'intera generazione di giovani. E invece la documentarista statunitense Barbara Kopple - della quale, sempre a Venezia, nel '97 avevamo visto WILD MAN BLUES sulla tournèe clarinettistica di Woody Allen - ha scelto di riprendere la strada tracciata nel 1970 da Michael Wadleight, il regista del possente WOODSTOCK: THREE DAYS OF PEACE AND MUSIC. Per svecchiare il soggetto, la Kopple ha costruito il suo film, in forma d'inchiesta, come un confronto tra la mitica Woodstock del 1969 e le due, discusse, riedizioni del 1994 e del 1999; con risultati davvero notevoli.
Un montaggio non passivamente cronologico è l'elemento che garantisce una costanza d'interesse da parte dello spettatore: si parte difatti dall'edizione '94, la più contestata e delicata, a causa dell'inevitabile raffronto con la leggenda, nonostante Michael Lang, responsabile di tutti e tre gli eventi, insistesse nel dire: "questo non è come Woodstock, this is Woodstock!". E, alla fine, pare che non avesse torto, poiché gli intervistati - non solo i giovani, ma anche gli artisti di allora che hanno accettato di riesibirsi - dichiarano di sentirsi protagonisti di un'esperienza comunque senza uguali.
Un altro merito della Kopple è legato all'attenzione dedicata anche agli aspetti collaterali: l'organizzazione, le assemblee popolari di chi quel concerto non voleva, la sistemazione dei ragazzi, i controlli all'entrata e gli incredibili passatempi - come il mudding (rotolamento nel fango) - scelti per supplire ai momenti morti. C'è poi l'indagine sui risvolti commerciali delle riedizioni anni '90, con lo strapotere della Pepsi Cola, il timido negare di Lang, poi sorpreso a bere una Coca.
E poi, naturalmente, la musica: The Who, Joe Cocker, Santana, Country Joe McDonald, Allman Brothers, Metallica, Rage Against The Machine, Red Hot Chili Peppers…

Voto: 28/30

Andrea DE CANDIDO 
17 - 08 - 01


::: altre recensioni :::