LA MUMMIA - IL RITORNO
di Stephen Sommers
con Brendan Fraser, Rachel Weisz, John Hannah, Freddie Boath e Arnold Vosloo



Dopo dieci anni dal suo ritorno nella tomba il sacerdote Imhotep viene resuscitato da un gruppo dai membri di una setta capitanata dal direttore del British Museum, a cui era stato ceduto il corpo della mummia. Tornati in vita, Imhotep e la sua compagna Anck-Su-Namun, cercano di guadagnarsi l'immortalità seminando violenze e terrore. Contemporaneamente Rick ed Evelyn, ora sposi, ed il loro piccolo figlio Alex, durante una ricerca archeogica rinvengono il bracciale del dio Anubi, capace di riportare in vita il Re Scorpione, un mitico guerriero che per aver salva la pelle dopo una sconfitta in battaglia ha ceduto la sua anima al dio Anubi. Imhotep e sui scagnozzi rapiscono il piccolo Alex che nel frattempo ha indossato il bracciale e partono alla volta delle terre d'Egitto, dove si scontrano con Rick ed Evelyn, il fratello di lei, i guerrieri che combattono il sacerdote ribelle e le forze oscure del Re Scorpione, srotolando un intrico di vicende in cui la complicità di Anubi, i disegni del fato e motivazioni sentimental-familiari si mescolano in un disarticolato calderone di tutti contro tutti.
Dopo il successo commerciale de LA MUMMIA, il soggetto dell'impavido avventuriero Rick O'Donnell e della sua amata, destinati a salvare il mondo dalle mire di devastazione planetaria del mostro risorto dai recessi di una mitica civiltà, viene ripoposto nella stessa salsa agrodolce del primo episodio: una trama avventurosa che attinge alla suggestione archeo-mitologica col carattere di una commedia sgangherata, momenti di suspance, immancabile sub-plot sentimentale, tanta violenza ed effetti speciali in dosi massicce. Qui, come nel prcedente LA MUMMIA, i toni del racconto sono impostati infatti su un equilibrio tuttosommato accettabile tra azione, violenza e commedia, con qualche leggera divagazione sentimentale.
Questo sequel pretende di riallacciarsi all'originale offrendosi non come semplice continuazione ma come completamento della storia: infatti si scopre che la nostra eroina Evelyn oltre che una intellettuale e appassionata archeologa è la reincarnazione della figlia del faraone egizio infilzato dal cattivo e la sua invadenza nei loschi affari di Imhotep e compagna è tutt'altro che casuale. Chiaramente anche la figura di Rick va reinterpretata secondo la coincidenza enfatizzante di una missione divina: egli porta il sigillo del guerriero degli dei, predestinato dall'eternità a salvare la sua amata e sconfiggere il maligno.
Rispetto al suo predecessore e più in generale agli stilemi narrativi del genere, LA MUMMIA - IL RITORNO introduce la complicazione di una seconda trama confusamente intrecciata alla principale; accanto al già noto sacerdote Imhotep compare un nuovo nemico, ancora più potente e terribile del primo, con la sua personale schiera di servitori e nelle cui membra mortali parrebbe reincarnatosi ninientedimeno che il dio egizio Anubi. Inutile discutere sulla banalità della vicenda, riconosciuta persino dai principali personaggi che più volte affermano "è sempre la stessa storia": l'autocritica tutt'altro che costruttiva non riscatta certo la mediocrità del plot, ma permette di distogliersi da sforzi analitici fuori luogo. Inutile soffermarsi sugli scompensi narrativi o sulla sgradevolezza di personaggi inverosimili, impastati con una faciloneria tragicamente ridicola e irritante, a cominciare dalla odioso Alex. Inutile criticare le esagerazioni caricaturali delle scene d'azione in cui i nostri eroi sfuggono a formidabili sparatorie, a sproporzionati eserciti di folletti sanguinari, a moltitudini di grossi coleotteri parassiti di carni umane e alla devastante violenza di gigantesche montagne d'acqua. Del resto, lo sappiamo, non stiamo trattando di un film di Antonioni ma di un prodotto industriale in cui la demenza intellettuale è compresa nel prezzo del biglietto e la virtù dell'opera va cercata altrove: nelle potenzialità di intrattenimento e nella capacità attrattiva dell'impatto visivo. Su questo piano LA MUMMIA IL RITORNO non delude di certo le aspettative del grande pubblico e supera forse per la completezza della elaborazione formale il suo predecessore. Sommers riesce a dispiegare senza economia un impianto scenografico imponente, orchestrando con molto mestiere gli scenari naturali del Marocco e della Giordania con quelli artificiali degli studi londinesi di Shepperton, e arredandoli di figure mostruose e gingilli costruiti con gusto e fantasia visionaria. Gli effetti speciali sono di serie A e vantano la maestria di un virtuoso talento tecnico.
Il dinamismo dell'azione è plasmato con considerevole efficacia e satura le scene con una potenza indiscutibile; è molto interessante l'effetto ipercinetico ottenuto mediante l'utilizzo di una millimetrica stop-motion e del falso raccordo nelle scene di combattimento.
Per i patiti del cinema luna-park una notevole performance registica.

Voto: 24/30

Mirco GALIE'
17 - 08 - 01


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