Gli agenti Crockett e Tubbs (Farrell e Foxx) si infiltrano in un giro di
narcotrafficanti che hanno messo su una vera e propria industria della droga
fra Sudamerica e Florida, ma dovranno anche scontrarsi con le alte sfere
dell’FBI, decise a portare a termine la loro missione dopo l’arresto di un
gruppo di neonazisti, clienti dei narcos. Per Crocket, comunque, ci sarà
anche spazio per una parentesi sentimentale con una sorvegliata speciale
(Li).
Come tutti gli altri film di Mann, anche questo probabilmente non è un
capolavoro, ma un film ispirato, felice, pieno di intuizioni (non ci vuole
niente a filmare i posti mozzafiato che fanno da sfondo alla vicenda, ma
intanto Mann lo fa!), l’opera di un amante e cultore del noir, che usa il
realismo più estremo per continuare a decostruire un genere ma non per
questo lo sminuisce; anzi, la sua, fatta di personaggi transitori affondati
in un universo decadentemente glamour, è sì un’anti-epica, ma, come insegna
Leone, anche nell’anti-epica c’è un respiro epico.
Malgrado usi, come ormai molti suoi contemporanei, la telecamera digitale a
spalla, Mann mantiene intatta la cura per la composizione dell’immagine, per
l’uso della fotografia, e un montaggio suggestivo in parte mutuato da
Malick, rimanendo dieci spanne sopra ad Iñarritu & Co. Mentre la
sceneggiatura (scritta dallo stesso Mann), anche stavolta semplicissima,
quasi scarna, ripropone i cliché del poliziesco ma anche di quella realtà
che il film insegue ossessivamente, fino a sublimarla nell’iper-realismo,
nel solco di Hill e Friedkin.
Voto: 30/30
27:09:2006 |