ME WITHOUT YOU
di Sandra Goldbacher
con Maclachlan Kyle, Friel Anna, Williams Michelle e Popplewell Anna

Sandra Goldbacher esplora l’ecosistema dell’universo adolescenziale attraverso il viaggio tra le lotte sentimentali di due amiche per la pelle, delineando col tocco leggero e vivace di una commedia pop la geografia di quell’altalenare burrascoso tra abbracci e fratture, tra lacrime e sesso, tra entusiasmi infantili e tirate di coca. Due amiche diverse, una più aggressiva e invadente, l’altra più timida, intoversa, piegata al suo microcosmo intellettuale e poetico, eppure due amiche legate da un rapporto che durerà decenni attraverso gli alti e bassi che le imprevedibili vicende della vita portano con sè. Ci viene offerto un dipinto a tinte forti di un mondo sentimentale articolato e vitale, fatto di legami e amori che slittano nella gelosia e svelano nella smania di possesso debolezze non altrimenti estroverse nella superficialità del rapportarsi quotidiano. L’esuberanza di una nasconde l’insicurezza di un bisogno continuo d’affetto esclusivo, una ossessione ingorda che fa razzia di tutte le conquiste amorose dell’amica, da Nat al professore, col malcelato intento di trattenere ancorata al suo nido la tanto importante compagna. Lo zelo costruttivo dell’altra che vuole far coincidere passione intellettuale e attrazione erotica si scontra col limite della predominanza del’eros sul pensiero. Un quadretto delizioso, colorato, ritmato dalla intensità di una sceneggiatura vibrante e incalzato da scanzonate accelerazioni musicali. E’ un film sull’amicizia solo occasionalmente in prospettiva femminile, sulla complessità di un rapporto che si gioca su egoismi e gelosie, una istantanea verosimile eppure tanto gradevole della doppiezza che si annida nell’umano sentire.
E’ inoltre, collateralmente, un tributo al cinema dei grandi nelle citazioni di Tarkovskji e Bergman, una confessione sul modo di intendere il cinema non come rappresentazione ma esperienza vissuta, una prova di grande freschezza nel legarsi alla tradizione di quel neorealismo britannico che da Loach a Leigh si rivolge al mondo turbato e poetico dell’uomo comune, offrendo ritratti delicati e credibilissimi di una realtà tanto vicina e tanto amabile.

Voto: 28/30

Mirco GALIE'
04 - 09 - 01


Dopo la violenta ed agghiacciante storia di BULLY, Venezia ha raccontato nel corso della Mostra del cinema, un'altra storia di adolescenza difficile, droga, sesso e rock'n roll. ME WITHOUT YOU. Un'amicizia che inizia con le bambole, col giocare a fare le grandi, a mettere i trucchi e i vestiti della mamma, a gettare nel lago una bottiglia con dentro un bigliettino con su scritto "Hollyna", l'unione di Holly (Michelle Williams) e Marina (Anna Friel). Due amichette diverse, con alle spalle due famiglie diverse: da un lato la famiglia medio-borghese e per bene di Holly, convenzionale, di quelle con la carta alle pareti verde pallido, l'arredamento in legno, marrone e le tende panna: dall'altra, la classica famiglia "modello americano", "artificiale", con genitori separati, antidepressivi e wiskhy a portata di mano, la mouquet blu e il divano in pelle bianco. Holly e Marina, due vivaci e graziose bambine negli anni Settanta, due donne antitetiche vent'anni dopo: la prima intelligente, oppressa da unamadre troppo possessiva, apparentemente fragile, timida, insicura e, da sempre, segretamente innamorata di Nat, il fratello della seconda, Marina, l'amica bellissima, eccentrica e spregiudicata, figlia di una donna in costante depressione, e, in realtà, molto più debole di Holly. Nel corso degli anni vivono le stesse esperienze di vita, di droga e di sesso. Di uomini. Basta che Holly ne adocchi uno, e poco dopo Marina è fra le sue braccia. Succede sempre. E così normale che neanche se ne accorge. E dopo tanti silenzi, pianti e nodi in gola inghiottiti in nome di un'amicizia chiamata Hollyna, accade anche che che Holly si stanchi e si ribelli...
ME WITHOUT YOU è il film di una donna, Sandra Goldbacher (regia e sceneggiatura), che si chiede fino a che punto nell'universo femminile ci sia realmente spazio per "l'amica del cuore; fino a che punto la preservazione di tale rapporto non sia il soffocamento del rapporto stesso e dell'affetto che si ha verso l'altra persona. Un film, leggero, semplice, lineare, con finale quasi scontato, ma gradevole, anche se un po' troppo adolescenziale... Se guardandolo, qualcosa vi ricorderà "Dawson's cree", non sarà solo il volto della Williams!

Voto: 26/30


Angelica GABRIELLI

04 - 09 - 01

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