LOST SOULS
di Janusz Kaminski
con Winona Ryder, Ben Chaplin, Sarah Wynter, Philip Baker Hall e Elias Koteas



Mi piacerebbe andare al cinema e poter dire di aver visto qualcosa che non avevo mai visto. Mi accontenterei anche di qualcosa di parzialmente nuovo. Ma quello a cui ci si trova di fronte in questo ultimo periodo, è veramente troppo. Siccome è tornato di moda L'ESORCISTA, forse a causa di un millenarismo vicino al vaticinio stregonesco, non c'è da meravigliarsi se sono stati prodotti film quali STIGMATE. La meraviglia nasce quando quello che andiamo a vedere non è altro che una riproposizione raffinata da accorgimenti registici "d'autore" che non fanno altro che togliere il meglio ad una tematica che sin dalla sua nascita si è caratterizzata per mostrare il male. Il direttore della fotografia e premio Oscar Janusz Kaminski (SCHINDLER'S LIST e SALVATE IL SOLDATO RYAN), accetta una regia riguardante l'orrore, il demoniaco e l'esorcismo senza lasciarci intravedere nulla di tutto ciò.
La paura è dentro di noi e l'aspirante regista si diverte a dimostrarcelo nei modi più disparati. Un esempio palese è il fatto che assistiamo ad un esorcismo ascoltando solamente dall'esterno della stanza nella quale avviene. Una presa di posizione probabilmente legata alla sua cultura che non può non ricordarci lo stile del suo connazionale Roman Polanski, il quale, sia in REPULSION che in ROSEMARY'S BABY si è comportato in maniera molto simile. Eccezionali gli interpreti Winona Ryder e Ben Chaplin che rimangono vittime della sceneggiatura alquanto incerta. Le atmosfere che Kaminski cerca di mettere in scena sono semplicemente prevedibili. Questo non sarebbe un grosso problema. Siamo andati a vedere un film d'orrore e vogliamo atmosfere che trasudino suspence. Questa suspence dovrebbe però essere finalizzata alla visione di qualcosa di veramente maligno. Delusione per tutti gli amanti degli effetti speciali e dei trucchi pesanti che in passato ci hanno fatto coprire gli occhi dal disgusto e dalla paura. Niente di tutto ciò in questo film d'orrore raffinato fino ad arrivare alla negazione della sua ragion d'essere.
L'interpretazione che ne possiamo trarre prende due strade differenti. O consideriamo questo film come la negazione da parte di Kaminski, di tutto il cinema spettacolare fondato sulla spudorata visibilità voyeristica, oppure lo consideriamo come un clamoroso flop di film spettacolare. In breve possiamo pensare a Kaminski come il povero direttore della fotografia di due capolavori costretto ad accettare un lavoro ingrato che egli tenta di rendere visibile ad un pubblico di intellettuali o come ad un giovane regista rampante in cerca di fama nella ricca Hollywood, che si scontra con la propria formazione culturale, la quale gli impedisce di sfondare nell'olimpo dei registi commerciali. Noi preferiamo ricordare il suo lavoro in SCHINDLER'S LIST e SALVATE IL SOLDATO RYAN e dimenticare questa fallimentare prova di regia. Speriamo che Kaminski rinsavisca e torni sulla retta via.

Voto: 18/30

Fabio SAJEVA
17 - 08 - 01


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