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Un film sul senso di colpa, costruito per continui flashback che sono lampi di una coscienza che ha bisogno di pace. Lei è presente mentre due balordi stuprano una ragazza che non conosce, ma il caso ha voluto che stesse dormendo. Si sveglia: puoi fuggire e lo fa, anche se, per un momento, incontra gli occhi pietosi della giovane. Lu Xuechang ha costruito questo suo film come un thriller, con tanto di continui colpi di scena e salti temporali: così la coscienza e la consapevolezza spettatore sono le stesse di Lei, per cui un film sui tormenti interiori diventa anche una continua ricorsa al particolare mancante, quasi un poliziesco ma dalla parte delle vittime. |
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Andrea DE CANDIDO |
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