A LINGERING FACE
di Lu Xuechang

Un film sul senso di colpa, costruito per continui flashback che sono lampi di una coscienza che ha bisogno di pace. Lei è presente mentre due balordi stuprano una ragazza che non conosce, ma il caso ha voluto che stesse dormendo. Si sveglia: puoi fuggire e lo fa, anche se, per un momento, incontra gli occhi pietosi della giovane. Lu Xuechang ha costruito questo suo film come un thriller, con tanto di continui colpi di scena e salti temporali: così la coscienza e la consapevolezza spettatore sono le stesse di Lei, per cui un film sui tormenti interiori diventa anche una continua ricorsa al particolare mancante, quasi un poliziesco ma dalla parte delle vittime.
Fa piacere che un prodotto del genere venga dalla Cina, la cui cinemaografia porta solitamente ai festival ber altri ambasciatori, magari splendidi nella fotografia, nella rececitazione o negli ambienti, ma spesso simili tra loro e terribilmente noiosi. Forse tra le cose migliori viste fin qui a Udine, dove il carattere di popolarità è centrale: a dimostrazione che autore e pubblico non a tutti i costi debbano restare nemici.

Voto: 28/30

Andrea DE CANDIDO
04 - 01 - 02


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