KRAMPACK
di Cesc Gay
con Fernando Ramallo, Jordi Vilches e Marieta Orozco



Due amici, due storie, due destini.
Due atteggiamenti diversi nei confronti della vita, due personalità distanti per passioni ed interessi, due modi differenti di vivere la sessualità… ma un unico grande problema: diventare grandi prendendo coscienza di sé, della propria individualità, della propria unicità.
Erano sempre stati insieme Nico e Dani, sempre uniti e concordi in tutto…
- "Ci facciamo un krampack?" - propone Nico all'amico già disteso sul letto.
- "Ok" - gli risponde Dani spegnendo la luce e chiudendo gli occhi per non perdere la concentrazione.
E' vera amicizia la loro, è legame indissolubile, è vincolo quasi morboso pensa Dani che vuol fare lo scrittore ed è sensibile e riflessivo…
- "Ma basta con i krampack! Voglio fare l'amore con una ragazza" - spezza l'idillio Nico che invece è un meccanico, gioca a fare il play boy e attacca bottone facilmente.
Donne! Si… anzi ragazze… ragazzine come loro desiderose di esperienze, brivido, passione…
E' così l'indissolubile coppia Nico-Dani diventa un quartetto. Eppure qualcosa non va, qualcosa è stonato, qualcosa turba e sconvolge e agita segretamente Dani…
Forse ancora non lo sa, e forse il suo amico Nico non lo saprà mai davvero, ma quelle serate audaci, quel piacere al maschile che i due sperimentano quasi per gioco cesserà prepotentemente di essere gioco per trasformarsi in passione, ossessione, sofferenza a senso unico.
Anche le scene più "forti" e più esplicite (che certo sono valse al film la censura under 14) non toccano, non sfiorano nemmeno la volgarità tanto temuta dai benpensanti rivestite come sono d'innocente curiosità all'inizio, di "dubbiosa" riflessione durante il periodo della "presa di coscienza", di consapevole scelta negli ultimi giorni di un'estate davvero indimenticabile (perché vissuta in due, perché sentita individualmente).
Alle battute che fanno sorridere (come quando Nico, alla notizia della partenza dei genitori dell'amico, vissuta da quest'ultimo come possibilità di maggiore libertà, si preoccupa invece del "Che cosa mangeremo?"; o come quando le dimensioni del pomo d'Adamo coincidono con il grado di virilità…) si alternano quelle più drammaticamente sentite: -"Già lo sapevo. E' una merda!" - grida Dani ormai conscio della sua omosessualità e della conseguente incolmabile (almeno ad una lettura di superficie) distanza che lo separa ora dall'amico del cuore.
Sarà poi grazie al giovane scrittore dalle ampie vedute che anche Dani, da tempo superate le iniziali inibizioni, assaporerà il piacere: il suo piacere, quello a cui ha libero, sereno, consapevole diritto.
Ed è allora - e solo allora - che, nell'onesta legittimazione delle reciproche diversità, i due sedicenni "cresciuti" potranno riavvicinarsi, ricongiungersi, riapprezzarsi per ciò che realmente sono: due coetanei, due amici, due uomini.
Un film profondo e coraggioso che, tra feste notturne e giochi in spiaggia, non rinuncia mai ad una forte dose di spregiudicatezza e voglia di rischiare tipicamente adolescenziale.
Un film sugli adolescenti quindi…
No. Un film sugli adolescenti che diventano grandi; un film sui grandi che non hanno dimenticato la loro adolescenza…

Voto: 28/30

Claudia RUSSO 
17 - 08 - 01


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