KILLING WORDS

di Laura Manà
Con: Dario Grandinetti, Goya Toledo

di Flavio GIOLITTI


Un serial killer tiene prigioniera una donna per sfidarla ad un gioco che prevede poste molte alte, ovviamente non sotto forma di denaro, ma gli sviluppi del racconto, densi di rivelazioni inattese, saranno più complessi del previsto. Pellicola ad alto tasso di misoginia (strano, in quest’ottica, che l’abbia diretta una donna), ingiustamente sfortunata sul piano distributivo a dispetto di qualità tecniche ed artistiche decisamente elevate. Tratta da una piece teatrale (e si vede), come il sottovalutato thriller inglese OMICIDIO NELLA MENTE di parecchi anni fa, con cui ha effettivamente in comune alcune soluzioni narrative, si rifà nel titolo originale PALABRAS ENCADENADAS (ovvero “parole incatenate”) al gioco che vede inizialmente impegnati vittima e carnefice: il titolo internazionale più appropriato, piuttosto che KILLING WORDS, sarebbe invece stato “Killing lies”, dal momento che il fascino della menzogna qui seduce quasi tutti i personaggi a cominciare dal protagonista, il quale mente con la precisa finalità di ricercare, a scopo di vendetta, la formula del delitto perfetto. Effetti speciali a cura dell’equipe DDT, che ha già collaborato al cortometraggio AFTERMATH di Nacho Cerdà e a tutti i film di Jaume Balaguerò.

::: recensione tratta dal 20AFF :::

 

Voto: 14/30

09.08.2004


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