JALLA! JALLA!
di Josef Fares
con Fares Fares, Torkel Petersson e Tuva Novotny



Come veicolare messaggi alti attraverso una formulazione di ipotesi estetiche basse. Piccolo film, in tutti i sensi, ma simile a decine di esempi simili di questi ultimi anni, sia in Europa che altrove, un tempo apparentabile a prodotti indipendenti, ma oggi, con lo sdoganamento di questo modo di fare cinema, semplicemente onesto e sufficientemente ben fatto.
L'idea è quella di raccontare l'ennesima interazione etnica di inizio millennio, che si gioca sempre, ad un primo livello, sul piano delle dinamiche del sentimento e, successivamente, tra le pareti ideali di un luogo in cui politica e razzismo prendono il sopravvento. Non qui e, sinceramente, non sappiamo quanto giovi allo scopo di rappresentare comunque un tema d'attualità - spesso tragica - la scelta di edulcorare il tono complessivo e di riempire il film di gag e di vaste oasi ove l'amore trionfa. L'unica anomalia stimolante è l'aver scelto un razzismo alla rovescia, per cui il figlio di famiglia araba deve sposare una connazionale e non l'oggetto del vero desiderio, una svedese dolce e fornita di famiglia ipercomprensiva. L'amico di quello, anche lui svedese, è un operatore ecologico impotente, che finirà tra le braccia della Jasmin promessa sposa. Il quadretto d'insieme di questa commedia divertente è, però, desolante in quanto a spunti per appassionata meditazione o semplice discussione sui temi messi in campo. Evita, il giovanissimo regista, qualunque impatto forte, al punto che all'inizio quasi non ci rendiamo conto che si sta parlando di emigrazione dal sud al nord del mondo, presi come siamo dalle incursioni nel sexy shop dove Mans cerca la soluzione al suo problema, o dal bozzettismo dei quadretti familiari, in cui c'è sempre una nonna invadente ma inoffensiva, un padre burbero e burlone e i veri problemi della convivenza con gli altri sono stati passati in candeggina…
Abbiamo visto a Cannes un film in tutto e per tutto simile a questo, MARIAGE TARDIF di Dover Kosashvili, e un altro, GANHAR A VIDA di Joao Canijo che, partendo dalla minoranza portoghese a Parigi, arriva invece a ben più realistiche e tragiche conclusioni.

Voto: 20/30

Gabriele FRANCIONI
31 - 10 - 01



DALLA CONFERENZA STAMPA
di Francesca Manfroni

Ci sono tutti per la conferenza stampa del film libano-svedese JALLA! JALLA!: il regista Josef Fares, suo fratello Fares Fares che nel film interpreta Roro, la sorellina e il padre Abdulahad Fares che non solo ha il ruolo di genitore anche nel film, ma fa realmente il commerciante e, a detta della stessa prole, con trucchetti molto simili a quelli usati sulla schermo.
Il giovane regista (24 anni!) ci spiega che il suo film è l'affresco grottesco di una cultura che cerca di rimanere rigida su certi schemi per non perdere le proprie tradizioni. Il problema di una famiglia che si trasferisce in un Paese straniero, infatti, è quello di riuscire a non rinnegare le proprie origini, pur dovendosi integrare in una nuova cultura. Ed è quello che è successo alla famiglia Fares che nella realtà si è trasferita in Svezia dal Libano ben 15 anni fa. Ma lo stesso regista chiarisce che la storia che racconta non è un fatto realmente accaduto a lui o a suo fratello quanto piuttosto un'esasperazione di ciò che, però, vede spesso fare agli amici del suo Paese: "Molti ancora oggi si sposano per far contenti i propri genitori e anche se io non lo farei mai e non condivido la loro scelta, capisco cosa c'è dietro e penso che sia importante raccontarla, anche se in modo grottesco ed ironico".
Poi l'attenzione si concentra sugli eventi dell'11 settembre: "Credo che l'atteggiamento degli occidentali sia cambiato nei confronti dei mussulmani. Io stesso lo sento: soprattutto quando viaggio, mi sembra di avere tutti gli occhi addosso, ma credo che chi usa anche gli abiti islamici lo noti ancora di più".
A parte ciò Josef dichiara di aver voluto fare un film leggero, sulla gente, cercando di seguire le proprie sensazioni. Inoltre annuncia che ha già un'idea per il suo prossimo lavoro: "Sarà un film d'azione e non storcete il naso, perché io amo molto questo genere. Credo che perché un film d'azione riesca ci sia bisogno di buoni personaggi e di credere molto in loro. In questo caso i protagonisti saranno due amici, un po' come in JALLA! JALLA! ed il film sarà ancora una volta allegro e divertente".



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