INTERMISSION
di John Crowley
Con: Colin Farrel, Cillian Murphy, Kelly MacDonald

di Emilio RANZATO


A Dublino si intrecciano le storie di vari personaggi. John (Murphy) scopre che la sua ragazza (MacDonald) ha una relazione con un uomo sposato; per vendicarsi istiga il criminale da strapazzo Lehiff (Farrell) ad organizzare una rapina ai danni dei due. Oscar (Wilmot), miglior amico di John, è alla disperata ricerca di un amore; dopo una breve e passionale relazione con una donna più grande, si innamorerà dell’introversa Sally (Henderson), liberandola dalle inibizioni e dalla disillusione nei confronti della vita.
John Crowley è un regista teatrale al suo esordio cinematografico, e si vede: ottimo direttore di interpreti (tutti bravi, con un Farrel in versione inusuale), non ha ancora trovato un suo stile da cineasta, e allora non gli rimane che approfittare del trucchetto ormai abusato di muovere la cinepresa come in preda al ballo di San Vito, una scelta che, ancora una volta, annulla il preteso dinamismo in un calderone di momenti inevitabilmente tutti simili (emblematica la contraddizione di mostrare immagini di un documentario che non si distingue dal resto del film). Ma, non essendoci qui le pretese astronomiche del cinema Dogma e suoi derivati, il risultato non si presenta comunque molesto. Anche dal punto di vista narrativo, Crowley tradisce un po’ di indecisione sperimentando varie direzioni: quella comica, quella sentimentale, quella drammatica nell’epilogo; la prima rimane la più riuscita ed ispirata, e spesso si ride, sulla seconda si poteva puntare di più, la terza è fuori luogo ma per fortuna smorzata alla radice dallo spirito beffardo tipicamente irlandese. La sceneggiatura di Mark o’ Rowe, ad ogni modo, si snoda con disinvoltura attraverso una decina di racconti e lega abilmente i destini di tanti personaggi (anche se non mancano gli angoli bui).
Una pellicola che lascia tutto come prima ma nient’affatto da buttare, con un paio di scene spassose (come quella di Farrell in apertura, misogina con ironia) che rimangono nella memoria. L’aneddoto dell’uomo che “si libera” sull’addome della donna legata al letto è preso pari pari da CRIMINI E MISFATTI.
 

Voto: 23/30

24.06.2004

 


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