Dall’omonimo personaggio dei fumetti Dark
Horse creato da Mike Mignola. Durante la seconda guerra mondiale alcuni
gerarchi nazisti dediti all’occultismo riescono, con l’aiuto dello spettro
di Rasputin(!), ad evocare un demone dell’inferno destinato a portare
l’Apocalisse sulla Terra. Grazie alla consulenza del professor Bloom (Hurt),
capo dell’Ufficio Segreto per la Ricerca sul Paranormale e la Difesa,
l’esercito americano si impossesserà del piccolo mostriciattolo
convertendolo alle forze del bene, e soprannominandolo affettuosamente
Hellboy. Divenuto grande e grosso, e quasi completamente antropomorfo,
Hellboy (Perlman), assieme ad altri stravaganti compagni d’avventure fra cui
l’amata e pirocinetica Liz (Blair), si dedicherà in gran segreto alla lotta
contro le forze oscure guidate dal redivivo Rasputin.
Prendendo le mosse dalla reale ossessione dei nazisti per i riti occulti, e
con più di un occhio alla letteratura di Lovecraft e Barker nel delineare
una mitologia di mostri e dèi alternativi, l’autore di fumetti Mike Mignola
ha creato un singolare supereroe dalla genesi assai complessa, che il
regista Guillermo Del Toro (MIMIC, BLADE II), anche sceneggiatore, comprime
in pochi minuti di prologo, permettendo così solo a chi già conosce il
fumetto di entrare facilmente nel vivo della storia. Per gli altri non sarà
facile prendere confidenza con l’armamentario paranormale della vicenda,
fatto di forsennati scontri fra mostri, mutanti, spettri e zombi. Per il
resto, Del Toro si dimostra professionalmente fedele al fumetto, rispettando
ed anzi accentuando gli aspetti umani ed umoristici del personaggio
principale, che risultano particolarmente efficaci sul grande schermo. Le
mirabolanti scene d’azione e i visionari scenari digitali, fulcro di un
intreccio piuttosto lineare, rinvigoriscono il film, lasciando ai margini
una storia d’amore in stile "La bella e la bestia" anche questa tutta da
sviluppare.
Una riduzione cinematografica che sta un pochino stretta ad un personaggio
sui generis e meritevole di maggiore approfondimento. L’occasione
giusta può essere il sequel di cui già si vocifera.
Voto: 24/30
24.09.2004 |