HAIR
di Milos Forman
Con: John Savage, Treat Williams, Beverly D’Angelo

di Marco BRUNELLI


Il fenomeno del Re-release è ormai diffuso da diversi anni oltreoceano; non si contano infatti le volte in cui film di successo come Star Wars o Lo Squalo sono stati riproposti nelle sale americane per celebrare vari anniversari e soprattutto (più cinicamente) per spremere il portafoglio degli spettatori anche in periodi di “magra”..
E’ comunque con grande sorpresa che ho accolto la notizia di un ritorno nei cinema italiani di Hair, classico di Forman del '79. A dirla tutta però, chi si aspettava una pellicola restaurata o una traccia audio più pulita rimarrà (come il sottoscritto) abbastanza deluso. I distributori pare si siano limitati a prendere dagli archivi polverosi della MgM vecchie pizze del film, senza prendersi la briga di fare un minimo di (costosa ) pulizia dell’immagine. Poco male, alla fine questo è il prezzo da pagare per una iniziativa esclusivamente italiana (negli States Hair non è stato riproposto nelle sale), che come tutte le iniziative di casa nostra è un misto di buona volontà e approssimazione.
Il film rimane comunque un classico; basato su un Musical di culto che andava parecchio a Brodway a metà anni '60, racconta la storia di Claude (John Savage), il classico giovane che dall’Oklahoma arriva nella grande città: in questo caso New York. Qui farà amicizia con un gruppo di Hippies, capitanati da Berger (Treat Williams), e si innamorerà di Sheila (Beverly D’Angelo) ragazza proveniente dall’alta borghesia.
Ovviamente la felicità durerà poco e a fare da ostacolo sarà la guerra del Vietnam, con Claude che verrà chiamato alle armi.
Come tutti i Musical la storia non è altro che un semplice pretesto per mostrare spettacolari numeri musicali e creare un’esperienza visiva esaltante.
Le canzoni sono quasi tutte orecchiabili (su tutte "Aquarius," "Easy to Be Hard," "Walking in Space" e "The Flesh Failures/Let the Sunshine In”), particolare questo fondamentale per il genere di film. Le coreografie sono da manuale e la direzione di Forman (oramai veterano del cinema e già premio oscar per Qualcuno volò sul nido del cuculo ai tempi della realizzazione di Hair) rende alla perfezione l’atmosfera psichedelica della pellicola nonostante la copia sbiadita dagli anni.
Gli Hippies non sono rappresentati come caricature e, nonostante questa dopotutto sia pur sempre una celebrazione del fenomeno Hippie, neanche come dei santi.
Lo stesso trattamento non tocca purtroppo ai militari, questi visti sì come mostri senza redenzione..
Fra i difetti possiamo forse annoverare l’eccessiva lentezza nei momenti non musicali, e la recitazione di alcuni comprimari non sempre all’altezza.
Per il resto un finale di quelli che non si dimenticano, canzoni e set che valorizzano una New York poche altre volte così bella sullo schermo (film di Woody Allen a parte naturalmente) innalzano questo film al livello meritatissimo di “classico” e sicuramente lo collocano in un ipotetica top 10 dei migliori musical americani degli ultimi 20 anni (gli anni 50 sono sempre una spanna avanti).
Consigliato a tutti, nostalgici e non.


Voto: 23/30

01/10/2004


::: altre recensioni :::