da 61ma mostra del cinema di venezia

LA donna Di GILLES
di Frédéric Fonteyne
Con Con Emmanuelle Devos, Clovis Cornillac, Laura Smet

di Lucia LOMBARDI

 

Campagna francese anni ’30, Gilles un operaio degli altiforni, ci appare incupito, sperduto, ingoiato dal vortice luminoso delle lingue di fuoco, e dai pensieri che divampano in lui… Egli rincasa sempre con le prime luci dell’alba, accompagnato dal fruscio del vento di primavera, un vento che risveglierà nell’uomo nuove sensazioni… Ad attenderlo nel grande letto di legno tra il fruscio delle pesanti lenzuala la devota moglie Elisa, i due si abbracciano raggiunti da tocchi di luce. L’ambientazione é frutto di una iconografia pittorica, eco di un francesismo culturale spiccato, di natura pre e post impressionista, che riporta alla mente gli intimi interni ed i gesti quotidiani rappresentati da Toulouse-Lautrec
in molte sue tele.
Il film è ben architettato, e la vicenda, si dipana attraverso l’utilizzo di un climax narrativo, i profondi silenzi sono colmati da una forte gestualità corporea, caratterizzante soprattutto la figura di Elisa, spesso sola ad accudire i figli e la casa.
Gli accadimenti, sono svelati dagli sguardi indagatori, rivelatori, che dialogano con l’osservatore grazie alla estrema maestria espressiva della Devos(Elisa). Il tempo atmosferico e le stagioni, si alternano, accompagnano lo scaturire dei sentimenti, come il fuoco ardente che Elisa attizza quale sinonimo di un ardore interiore, così come la fredda temperatura esterna dialoga con lo smarrimento che attornia la donna.
Le espressioni del corpo e del viso fungono da vera scenografia, quale architettura del sentimento umano; così come gli amplificati rumori del quotidiano riempiono la domestica e solitaria vita della protagonista, che lentamente comincia a covare dei sospetti nei confronti del marito e della giovane sorella Victorine. E allora, il suo occhio osserva, come con una lente di ingrandimento, il mondo che la circonda, in particolare gli artefici del suo dolore interiore: Gilles e Victorine.
Pregnante risulta la scena della festa di paese (pare citare l’atmosfera de Le Moulin de la Galette di Renoir), in cui l’uomo balla con la giovane cognata in maniera ambigua, ed i sospetti di Elisa si materializzano, rendendola osservatrice impotente. La sua gelosia, é resa ancora più incisivamente dal suo ingurgitare l’amara birra quale sinonimo di un disgusto interiore quando, d’improvviso, Gilles si scaglia con veemenza contro un pretendente di Victorine, in quel momento ogni sospetto prende corpo, e la disperazione cresce di pari passo al ventre gravido di Elisa. Gilles, è un uomo possente, apparentemente rassicurante, trovatosi attanagliato dalla incapacità di reagire nei confronti della sua debolezza, e confessa brutalmente alla moglie il lacerante amore per la cognata; allora lei, cercando di mantenere il massimo controllo, reagisce freddamente in maniera apparentemente risoluta, attuando un gesto di alleanza nei confronti del marito, unica possibile strategia per tenerlo con sé, in attesa di un mutamento di rotta…
Il film sprigiona poesia e sentimenti comuni, traslati da un’altra epoca, resi attraverso la solitudine interiore di una donna, che sceglie di vivere e superare in perfetta autonomia e con estrema forza di spirito la propria sconfitta, il proprio smarrimento, la propria battaglia, convinta che col proprio fare avrebbe ricondotto a sé il proprio uomo, ma la frustrazione portata all’eccesso, la conduce allo sfinimento sentimentale ed emotivo, che scaturisce in un gesto di pura disperazione.
 

Voto: 28/30

13:04:2005

 

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LA DONNA DI GILLES

Titolo Originale: La femme de Gilles
Regia: Frederic Fonteyne
Anno: 2004
Nazione: Belgio/Francia/Lussenburgo
Data uscita in Italia: 15:04:2005
Genere: Drammatico